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Immigrati. Ocmin: “Sospendere Dublino III, rafforzare cooperazione con Paesi di provenienza e di transito”

Pubblicato il 5 Giu, 2015

Roma, 5 giugno 2015- “Di fronte ai continui soccorsi di migranti al largo delle coste libiche che, pur di inseguire il proprio sogno di libertà e di una vita migliore per sé e le proprie famiglie, non esitano ad affidarsi a trafficanti di morte (solo sabato sono state 4243 persone a richiedere il nostro aiuto in diverse operazioni), come Cisl continuiamo a dire ‘no’ a che l’Italia sia lasciata sola a gestire questa emergenza senza fine”. Lo dichiara in una nota Liliana Ocmin, Responsabile del Dipartimento immigrati, donne e giovani della Cisl, a margine della conferenza stampa: “Crisi nel mediterraneo: una risposta sindacale europea”, tenuta dalla CES oggi a Roma nella sede del Parlamento Europeo di Via 4 Novembre ed organizzata con il supporto di CGIL, CISL e UIL . “Le stragi – continua Ocmin- oltre ad interrogare le coscienze, devono indurre la Comunità Internazionale ed “in primis” l’Europa a non girare lo sguardo dall’altra parte ma ad agire subito con senso di responsabilità, umanità ed in maniera corale. Dobbiamo spezzare la rete dei mercanti di morte per dare alle persone la possibilità di richiedere ed accedere per vie legali alla protezione internazionale. Ecco perché torniamo a chiedere a tutti i 28 paesi dell’Unione Europea di farsi carico di interventi concreti per la creazione di condizioni di sicurezza in mare e soprattutto per consentire una accoglienza dei profughi sostenibile, condivisa e solidale. In questo senso chiediamo anche l’immediata sospensione del Regolamento “Dublino III”, in vista di un suo successivo e definitivo superamento, senza attendere date incompatibili con la situazione emergenziale in atto. Ribadiamo, infine, l’urgenza di rafforzare la cooperazione con i Paesi terzi di provenienza e di transito e la necessità di definire più chiaramente e con urgenza l’impegno contro la tratta ed il traffico di esseri umani”. “Solo con il contributo di tutti, infatti- conclude Ocmin- possiamo passare dalle belle parole ai fatti e dalla semplice indignazione a concrete prospettive di sicurezza e sostenibilità”.

Ufficio Stampa Cisl

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