Roma, 1 aprile 2018. “Chiediamo una svolta, un rinnovato e rigoroso impegno sui temi della prevenzione, della formazione e delle attività di contrasto a un fenomeno che continua ogni anno a mietere decine di vittime. Qualcosa di inaccettabile: nel 2018 non si può continuare a morire di lavoro”. Così una nota della Federazione nazionale agroalimentare della Cisl esprime vicinanza e ordoglio alle famiglie degli operai che hanno perso la vita nell’esplosione del mangimificio Ecb di Treviglio. “L’impegno a fermare questa scia di sangue – continua il comunicato – deve essere comune e coinvolgere istituzioni, imprese e mondo del lavoro. La Fai continuerà ad esercitare la massima pressione in tutte le sedi per garantire una svolta attraverso le leve della rappresentanza, della contrattazione nazionale e decentrata, della bilateralità. Servono relazioni sindacali più partecipate, che mettano al centro questi temi rendendoli elementi qualificanti per dare dignità e sicurezza alle persone e al lavoro”.