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Infrastrutture. Cuccello e Turri (Filca Cisl): “Positivo l’incontro con Giovannini. Servono norme certe, riviste e riscritte in modo concertativo con le parti sociali soprattutto per il rilancio del Sud”

Pubblicato il 16 Mar, 2021

Roma, 16 marzo 2021 – “La Cisl e la Filca Cisl, giudicano positivo l’incontro di oggi con il Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Enrico Giovannini sul Pnrr infrastrutture”. È quanto dichiarano in una nota congiunta il Segretario Confederale della Cisl, Andrea Cuccello ed il Segretario generale della Filca Cisl, Franco Turri che oggi hanno partecipato alla videoconferenza. “Il nostro Paese sconta da anni una grande inadeguatezza del proprio sistema infrastrutturale che genera iniquità sociale ed un forte ostacolo alla crescita economica in tante aree del paese, soprattutto al Sud- sottolineano Cuccello e Turri. “Per la Cisl la programmazione Europea 2021-2027, il Fondo di Sviluppo e Coesione e la finanza pubblica ordinaria rappresentano una occasione straordinaria per la costruzione di una nuova fase di sviluppo sostenibile, che veda nelle infrastrutture materiali ed immateriali lo strumento e non il fine, per una crescita duratura e ed equa con l’obiettivo di superare le ineguaglianze territoriali, di genere ed assicurare ai giovani maggiori opportunità di occupazione e di mobilità sociale. Gli investimenti pubblici, che hanno un ruolo centrale per favorire la transizione dell’economia italiana verso un modello di crescita sostenibile, inclusiva ed equa, dovranno essere basati sulla protezione dell’ambiente e della biodiversità, sul crescente ricorso alle fonti energetiche rinnovabili, sul contrasto ai cambiamenti climatici, sullo sviluppo tecnologico.
In questa logica andrà previsto un forte impegno per la ristrutturazione e riqualificazione degli edifici pubblici (ospedali, scuole, carceri, comuni ecc.) in una logica di basso impatto ambientale con una riduzione dei consumi energetici ed un recupero del suolo consumato. È necessario prevedere incentivi al recupero del suolo costruito (bonifica, riutilizzo…) , oltre alla messa in sicurezza del territorio contro i rischi idrogeologici e sismici. In particolare, dovrà essere lanciato un piano straordinario di investimenti infrastrutturali per incentivare la crescita ed il lavoro al Sud, promuovendo l’adozione e il coordinamento di vari strumenti di intervento: i Contratti Istituzionali di Sviluppo, Zone Economiche Speciali, Contratti di Rete, con l’obiettivo fondamentale di accelerare la realizzazione di progetti strategici, tra loro funzionalmente connessi e di valorizzare i territori, rafforzando il capitale fisico, umano, sociale e naturale, con un rinnovato coinvolgimento delle Regioni e degli Enti locali e delle parti sociali. Questo rilancio delle infrastrutture è anche il modo per ripensare e ridisegnare il territorio andando a recuperare aree e suolo ora occupato da costruzioni abbandonate, pensiamo alle grandi aree industriali e commerciali dismesse o frutto di speculazione, opere abbandonate e mai finite. Tra le proposte avanzate dalla Cisl, bisogna ridurre le stazioni appaltanti, qualificarle e snellirne le procedure decisorie che a volte prevedono fino a 40 pareri per la realizzazione di una stessa opera (quadro complicato dallo sblocca cantieri e non certo dal Codice appalti). È necessario, inoltre, rendere centrale il dibattito pubblico sulle grandi opere pubbliche coinvolgendo i cittadini ed affidare alla politica il compito di decidere, in via ultimativa e senza ripensamenti, sulla fattibilità di un’opera. A livello locale e nazionale, chiediamo di trasformare un contenzioso in un contezioso che non blocchi i lavori. Si assegni l’opera e poi dirà la Corte d’Appello, senza sospensiva. Nel settore delle opere pubbliche, la programmazione, la progettazione e l’esecuzione sono quelle dove bisognerebbe intervenire per velocizzare gli appalti anche dotando la pubblica amministrazione delle professionalità e competenze necessarie in tempi molto brevi con piani adeguati di rafforzamento insieme alla riduzione delle stazioni appaltanti (meno numerose ma più efficaci ed efficienti). Riteniamo che il tema degli appalti debba essere al centro del confronto nelle prossime settimane, con questo governo per la legalità, la trasparenza e la sicurezza dei lavoratori . Bisogna uscire dalla logica delle tante piccole riforme, che hanno evidenziato un affastellarsi di norme che hanno sconcertato i funzionari della pubblica amministrazione. Il nostro auspicio- concludono Cuccello e Turri – è che si arrivi a norme certe, riviste e riscritte in modo concertativo con le parti sociali”.

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