Roma, 22 settembre 2015 – “Il piano di manutenzione straordinaria delle strade è un elemento strategico, per questo ci auguriamo che gli investimenti in infrastrutture, soprattutto al Sud, siano leggibili nella legge di stabilità”. Lo ha sottolineato il segretario generale della Cisl, Anna Maria Furlan, nel corso del suo intervento al convegno delle associazioni di categoria Fit e Filca sull’Anas.”Lo stato dell’arte dello strade è lo specchio chiaro dello stato di salute del Paese” osserva ancora. “Per decenni, per un’ingiustificabile inerzia, la rete viaria è stata lasciata abbandonata a se stessa, come in altri settori come i beni culturali, perchè il convincimento era che, una volte costruite, le strade non dovevano essere più messe in sicurezza e mantenute”.
Per Furlan “se il paese fa fatica a uscire dalla crisi, non è solo per quello che è accaduto negli ultimi sei anni, ma per i nodi strutturali irrisolti. L’inadeguatezza della rete materiale e immateriale aggrava la capacità del Paese di competere sui mercati internazionali. I numeri della crescita sono talmente deboli che, in assenza di provvedimenti strutturali, se la Bce smette di dare liquidità e se aumenta il prezzo del petrolio, rischiamo che questi numeri vengano vanificati in un batter di ciglio”. Per recuperare il ritardo accumulato, centrale, per Furlan, è il ruolo dell’Anas. Un’azienda “che è stata imbrigliata in una serie di disposizioni che ne inficiano l’azione di cui c’è fortemente bisogno. L’Anas deve prendere il ruolo delle province nella manutenzione delle strade riportarla al centro la programmazione perché in passato abbiamo visto, anche in questo campo, un paese a 2-3 velocità”.