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Ispra. Colombini: Preoccupati dai dati su incendi boschivi nel 2021. Urgente manutenzione e salvaguardia nostro patrimonio naturale”

Pubblicato il 1 Lug, 2022

“Siamo molto preoccupati dai dati comunicati dall’Ispra relativi agli incendi boschivi nel 2021”. Lo dichiara in una nota il segretario confederale della Cisl, Angelo Colombini. “Prima di tutto- continua Colombini- perché vi è stata una forte recrudescenza del fenomeno, con il triplo degli ettari bruciati rispetto al 2020 e poi perché il Mezzogiorno è l’area più colpita. Ogni anno si discute di emergenza incendi ed ogni anno si afferma che c’è bisogno di una continua prevenzione. I miglioramenti ottenuti in qualche anno vengono quasi sempre annullati nei periodi successivi. Se poi inseriamo tale problematica all’Interno dei programmi che dovremmo adottare per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e miglioramento ambientale il quadro si fa ancora più fosco. Inoltre, come afferma sempre l’Ispra, “il legame tra cambiamenti climatici e incendi è complesso, non vanno considerati solo gli effetti diretti di siccità prolungata e alte temperature, ma anche gli effetti del clima sugli insetti e sulle malattie delle piante, che le rendono più vulnerabili e quindi rendono le coperture arboree ancora più suscettibili“. Occorre quindi tenere in considerazione tali impatti che rendono ancora più urgente una programmazione costante degli interventi di manutenzione e salvaguardia del nostro patrimonio naturale. Gli investimenti non sono solo urgenti ed indifferibili ma, ne siamo più che certi, hanno un ritorno positivo nel breve come nel lungo periodo”. “Sollecitiamo sia il governo nazionale che le istituzioni regionali- conclude Colombini- a provvedere, laddove ancora non ci siano, alla redazione ed attuazione di piani di manutenzione, salvaguardia ed incremento del nostro patrimonio naturale, che come si vede corrispondono a diverse necessità di tutela, non solo ambientali, per l’oggi e per il futuro favorendo nel contempo processi di sviluppo locale dal settore agricolo a quello turistico e oltre”.

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