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Istat. Fumarola: “Le donne sempre l’anello più debole del mercato del lavoro”

Pubblicato il 20 Ott, 2020

20 ottobre 2020- “Le donne rimangono l’anello più debole del mercato del lavoro. L’audizione di oggi alla Commissione Affari sociali della Camera del Presidente dell’Istat ancora una volta lo ha confermato con estrema chiarezza”. Lo sottolinea la segretaria confederale della Cisl Daniela Fumarola. “L’occupazione delle donne ed una migliore conciliazione tra lavoro e famiglia devono diventare un obiettivo concreto del Governo, utilizzando l’occasione delle risorse europee del recovery fund. Occorre promuovere una maggiore occupazione femminile, ma è necessario garantire anche la permanenza e competizione alla pari delle donne nel mondo del lavoro. Sono loro a pagare il prezzo più alto della precarietà, del lavoro nero, dello sfruttamento, con conseguenze pesanti per tutta la collettività, anche in termini di natalità. Anche per questo continuiamo a sostenere, in materia previdenziale, che va riconosciuto alle donne almeno un anno di contributi per ogni figlio. Troppo spesso accade che venga loro imposta una scelta deplorevole tra il lavoro e la vita privata. Basti pensare che una donna su quattro lascia ‘volontariamente’ il lavoro alla nascita del primo figlio, con riflessi molto negativi anche sulla povertà delle famiglie. È necessario intervenire almeno su cinque ambiti d’azione: il consolidamento dei finanziamenti per incentivare la contrattazione aziendale per la conciliazione, il potenziamento degli incentivi finanziari per aziende e lavoratrici, il rafforzamento dei congedi e della flessibilità dell’organizzazione e degli orari lavorativi, l’aumento della disponibilità dei servizi all’infanzia ed infine la valorizzazione del lavoro di cura. Su questi temi bisognerebbe aprire un confronto specifico con il Governo sulle politiche di conciliazione tra vita e lavoro con maggiori investimenti pubblici, cambiando l’organizzazione del lavoro e con un sostegno forte alle donne madri”.

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