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Istat. Ganga: “Va affrontato il tema delle assunzioni di giovani medici per evitare invecchiamento categoria”

Pubblicato il 6 Mag, 2020
6 maggio 2020 – “L’Istat oggi annuncia il dato allarmante di un’incidenza del 40% nel nostro Paese di medici ultrasessantenni.  Dato ancora più preoccupante se si considera che oltre il 60% è di età superiore ai 55 anni.”. E’ quanto sottolinea il segretario confederale della Cisl Ignazio Ganga. 
“Se per un verso l’esperienza dell’attuale personale in servizio è fattore di garanzia di qualità, per altro, il dato – unito alle gravi carenze di medici negli organici del servizio sanitario nazionale, evidenziatosi drammaticamente in questi mesi per effetto della pandemia – dimostra tutti i limiti di una programmazione del settore, più volte denunciata dalla CISL e dalle proprie Categorie.
L’epidemia in corso ha colto il sistema sanitario nazionale indebolito dai tagli degli anni passati (finanziari, di personale, tecnologici e strutturali), aggravando le già importanti diseguaglianze esistenti nel Paese e ingenerando serie differenze nel diritto alla salute: aspetto che dovrà essere oggetto di un’inversione di tendenza già a partire dalla cosiddetta “fase 2”.
In tal senso, riteniamo che vada immediatamente affrontato il tema dei processi assunzionali, rivedendo i fabbisogni del servizio e superando le attuali previsioni numeriche degli accessi per le facoltà di medicina e chirurgia, dando al contempo diverso impulso alle scuole di specializzazione, anch’esse oggetto di limitazioni nel corso del recente passato.
Quanto detto dovrà essere attuato all’interno dei prossimi provvedimenti normativi, poiché siamo convinti che la qualità del servizio sanitario sia direttamente proporzionale alla qualità del lavoro prestato.
Per la CISL dare impulso alle assunzioni del personale sanitario significa favorire la crescita del Paese, considerato che i fatti recenti dimostrano come la sanità sia da intendersi come un volano di sviluppo, e che il “settore della salute” sia una grande fabbrica di servizi che – nell’assicurare un contributo al benessere delle persone – potrà sostenere l’attuale fase di ripresa economica del Paese.
 

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