Roma, 1° dicembre 2016 – “Alla leggera riduzione di occupati tra settembre e ottobre 2016 corrispondono una riduzione della disoccupazione ed un rialzo dell’inattività. Il mercato appare dunque stabile dal dato congiunturale, ma l’andamento annuo è ancora positivo, registrando 174 mila occupati in più rispetto a ottobre dello scorso anno, con un aumento dello 0,8%. Inoltre la disoccupazione giovanile scende al 36,4%, in calo di 0,4 punti percentuali rispetto al mese precedente”. Lo sostiene in una nota il Segretario confederale della Cisl Gigi Petteni, commentando i dati Istat di oggi sull’andamento occupazionale.
http://www.youtube.com/watch?v=3i5-ePYOGcc
“Nel complesso – aggiunge Petteni – possiamo dire che in questi ultimi due anni l’occupazione è saldamente cresciuta, soprattutto quella stabile, ben più del Pil: sono 604 mila a metà 2016 gli occupati in più rispetto a inizio 2015 e di questi 408 mila sono a tempo indeterminato, grazie anche all’importante sistema di incentivi messo in campo. Se è vero che questi dati sono quasi tutti stati realizzati nel 2015 è anche vero che quest’anno, con incentivi più che dimezzati, il numero di posti di lavoro a tempo indeterminato continua a non essere eroso; la cassa integrazione sta recuperando un utilizzo maggiormente fisiologico: nei primi 10 mesi del 2016 sono state autorizzate il 40,4% di ore in meno rispetto allo stesso periodo di 2 anni fa; il tasso di licenziamenti, infine sul totale degli occupati a tempo indeterminato è sceso dal 4,4% al 4,1%”.
“Restano importanti questioni da affrontare – sottolinea – a partire dalla disoccupazione giovanile ancora troppo elevata, e dal continuo aumento dei voucher che, mentre da una parte sono il segno del recupero alla regolarità di aree di lavoro sommerso , dall’altra denunciano un abuso dello strumento. Inoltre il Governo deve mettere meglio a punto il sistema dei costi e degli incentivi per le aziende che assumono e/o licenziano. Infatti con la fine del regime di mobilità si verificano la cessazione degli incentivi per i lavoratori già collocati in mobilità e l’abbassamento dei costi di licenziamento che, con il contestuale aumento dei costi di utilizzo della cassa integrazione, sposta le convenienze delle aziende in crisi verso l’interruzione dei rapporti di lavoro”. “Proprio nelle ore in cui sta finalmente decollando l’assegno di ricollocazione, che per la prima volta attua in modo strutturato e nazionale un sistema sperimentale di politiche attive, mostrando che si può avere un approccio nuovo alle politiche del lavoro, chiediamo al Governo – conclude Petteni – di continuare a fare tutte le scelte possibili per migliorare quantità e qualità dell’occupazione”.