Roma, 10 dicembre 2015. A seguito dell’incontro avvenuto in data odierna con Italia Lavoro Spa, le OO.SS hanno appreso della mancata volontà da parte dell’azienda di procedere nella conferma dei contratti per i 74 collaboratori in scadenza al 31/12/2015. La necessità di sottoscrivere “nuovi” contratti così come quella di operare in “trasparenza” sono state le motivazioni addotte dall’azienda. I lavoratori in questione, che già in passato hanno superato prove selettive e attualmente sono impiegati su progetti che vanno ben oltre la data di scadenza dei loro contratti, sono di nuovo messi a rischio di precarietà qualora l’azienda, così come ha annunciato proprio stamane, procedesse con l’istituzione di nuove vacancies per la copertura dei “loro” 74 posti. Riteniamo assolutamente possibile, e soprattutto necessario, che a fronte degli impegni presi in sede ministeriale lo scorso 22 luglio 2015, le nuove contrattualizzazioni si avviino senza passare per una nuova fase di vacancies, da noi giudicate assolutamente inutili in quanto le proroghe dei contratti vigenti corrispondono esattamente al progetto delle nuove collaborazioni. A meno di 6 mesi dalla chiusura della vertenza che ha visto coinvolti i lavoratori di Italia Lavoro spa, ci troviamo nuovamente a dover fronteggiare una situazione di profonda incertezza che non ha nessun fondamento e che erroneamente andrebbe a collocarsi in una fase di cambiamento organizzativo quale quello disegnato dal DL n. 150/15 per le Politiche Attive, che invece richiede un’opera di continuità con il lavoro fino ad ora svolto. In ultimo segnaliamo, relativamente ai collaboratori impegnati sul progetto immigrazione, che anche la loro ventilata riduzione di posti, a seguito della riduzione delle risorse a disposizione del Ministero del Lavoro, risulta essere del tutto incompatibile con le intese sopra richiamate. Questo annunciato venir meno delle garanzie di continuità occupazionale per i lavoratori di Italia Lavoro, a suo tempo annunciate direttamente dal Ministro, ed oggi apparentemente messe in discussione perlomeno dall’azienda, sono considerate a giudizio delle organizzazioni sindacali scriventi assolutamente inaccettabili e pertanto irricevibili.
Comunicato
CGIL, CISL Nazionali; Nidil, Felsa Nazionali;