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Lavoro. Cgil, Cisl, Uil: “Aprire tavolo su crisi sistema accoglienza. A rischio quasi 20mila posti di lavoro e relative professionalità”

Pubblicato il 20 Mag, 2019
Roma, 20 maggio 2019  – “Torniamo nuovamente a sollecitare il Ministro Di Maio affinché apra con urgenza un tavolo di crisi nazionale sulla situazione occupazionale nel sistema di accoglienza: 5mila lavoratrici e lavoratori sono già in esubero e 15mila saranno ulteriormente coinvolti”. Così in una nota unitaria i segretari di Cgil, Cisl e Uil, Giuseppe Massafra, Andrea Cuccello, Ivana Veronese dopo aver inviato due lettere, la prima ad aprile e la seconda a maggio, al Ministero dello sviluppo economico senza però aver ricevuto alcuna risposta. 
 
“La crisi occupazionale, che coinvolge sia il sistema di prima accoglienza, per esempio i Cara, sia il sistema di seconda accoglienza, gli Sprar, sta assumendo – denunciano i tre segretari confederali –  una dimensione nazionale con migliaia di posti di lavoro persi e professionalità vanificate. Ciò impone un intervento immediato. 
 
“Le lavoratrici e i lavoratori impegnati nel sistema dell’accoglienza sono oggi – ricordano Massafra, Cuccello, Veronese – circa un terzo della popolazione ospite ma, secondo quanto previsto dal decreto Salvini, quasi 20 mila dipendenti potrebbero essere interessati da procedure di esubero. Le conseguenze del decreto e il più generale indebolimento del sistema metterebbe così in discussione la qualità dei servizi offerti”.
 
“L’ampiezza del fenomeno non può certo essere gestita ordinariamente e nella dimensione locale. Il Governo ci dia immediatamente un riscontro e convochi con urgenza un incontro”, concludono Massafra, Cuccello, Veronese.

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