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Lavoro. Colombini: “Estromettere dal mercato tutte le imprese che non rispettano le norme sulla sicurezza”

Pubblicato il 18 Ago, 2022

“Sono più di 500 i lavoratori morti sul lavoro nei primi otto mesi dell’anno. La morte ieri di Stefano Nonnis,  impegnato nei lavori di smontaggio di un ponteggio per una azienda che svolgeva l’intervento in appalto, presso la Raffineria Saras nella zona industriale di Sarroch, si e’ aggiunta a questa lunga scia di sangue che bisogna assolutamente fermare”. Lo afferma il Segretario Confederale della Cisl Angelo Colombini. “Oggi siamo al fianco dei sindacati cagliaritani confederali e di categoria che hanno proclamato sciopero. Le tragedie sul lavoro non sono inaccettabili perché impreviste, ma in quanto conseguenza di evidenti mancate tutele che devono essere garantite e riconosciute a tutti, indipendentemente dalle tipologie contrattuali, dai settori e dai pericoli intrinsechi nelle mansioni da svolgere. Le responsabilità nel caso dell’incidente  di ieri andranno verificate anche se non sarà l’esito di tali indagini – che auspichiamo comunque si risolvano al più presto per far luce sull’accaduto – a delineare gli interventi necessari di protezione. Le priorità da mettere in atto sono ormai da tempo chiare e i percorsi di prevenzione sono delineati in modo evidente, anche confermati dall’esperienza tristemente acquisita dal moltiplicarsi nel tempo degli accadimenti e dall’esito dei controlli, comeemerso, nei giorni scorsi, dal rapporto annuale dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro. La Cisl chiede da anni che si introduca un sistema certo di qualificazione delle imprese, a partire dalle imprese che lavorano in appalto, che si elimini la possibilità di poter adibire un lavoratore allo svolgimento di una mansione senza aver ricevuto una formazione adeguata preventiva, che vi siano controlli stringenti e capillari sulla regolarità del rapporto di lavoro e sul rispetto dei contratti, riconducibili a quelli regolarmente siglati dalle parti sociali, delle quali, sul piano sindacale, Cgil, Cisl, Uil rappresentano la compagine che ne ha la piena titolarità, in ogni settore, a partire dal livello nazionale. Non c’è più niente da capire su come poter garantire adeguata e puntuale tutela sul lavoro. Occorre intervenire affinché quanto previsto, sul piano normativo, regolativo, contrattuale, passi dal disposto, all’agito. E per questo le forze in campo, istituzioni e parti sociali, devono promuovere azioni congiunte e solidali per estromettere dal mercato tutte le imprese e gli imprenditori che non intendono fare delle proprie realtà lavorative luoghi dove la centralità della persona nel lavoro diviene strumento di competizione positiva e indice di qualità”.

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