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Lavoro. Cuccello: “Banca dati Appalti Inps deterrente per elusione ed evasione contributiva”

Pubblicato il 10 Ott, 2017

Roma, 10 ottobre 2017 – “Come Cisl valutiamo positivamente la presentazione della banca dati sugli appalti da parte del Presidente dell’ Inps, Tito Boeri, che di sicuro potrà dare regole e certezze ai lavoratori impegnati in settori che in modo trasversale stanno pian piano scivolando sempre più verso pesanti forme di dumping contrattuale”. Lo dichiara in una nota il Segretario confederale della Cisl, Andrea Cuccello, commentando la presentazione della Banca dati Appalti da parte dell’Istituto nazionale di Previdenza. “Questa piattaforma pensata dall’ Inps che ha a disposizione lo strumento UNIEMENS potrà permettere una mappatura mensile di ciò che accade dentro il mondo degli appalti pubblici. E’ sicuramente un deterrente per l’elusione ed evasione contributiva e potrà contrastare il lavoro nero e varie forme di part-time che mascherano rapporti di lavoro full time e la piaga del lavoro fittizio che a vario titolo si sta espandendo in alcune aree del nostro paese. Se questa banca dati venisse attentamente applicata di sicuro ne risentirebbe in maniera positiva la finanza pubblica attraverso il recupero dell’ evasione contributiva – che ammonta a circa 11 miliardi di euro annui. Se necessario la Cisl è disposta a supportare questa importante iniziativa messa in campo dall’ Inps anche attraverso la richiesta dell’ intervento legislativo. A fronte di ciò però abbiamo richiesto, chiediamo e continueremo a chiedere, che ci sia in tutti i capitolati di appalto una parolina magica che troppo spesso di magico ha solo il fatto che sparisce: la “congruità” del costo della manodopera del personale che deve essere determinata annualmente in apposite tabelle dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sulla base di valori economici definiti dalla contrattazione collettiva nazionale tra le organizzazioni sindacali e le organizzazioni datoriali comparativamente più rappresentative, dalle norme in materia previdenziale ed assistenziale, dai diversi settori merceologici e dalle differenti aree territoriali. Oggi questo è possibile in parte perché le tabelle in questione ci risulta che non esistano. È ora di tornare a parlare di “patente a punti” per le imprese “sicure” che garantisca una corsia preferenziale per l’accesso agli appalti ed ai finanziamenti pubblici. Devono essere introdotti elementi come la realizzazione delle attività di formazione e l’assenza di sanzioni da parte degli organi di vigilanza. La non ottemperanza di questi requisiti dovrebbe determinare una riduzione dei punti assegnati ed in caso di “azzeramento” l’impossibilità per l’impresa di operare nei settori di riferimento. Il sistema di qualificazione può rappresentare una condizione di riemersione dei diritti dei lavoratori e maggiore sicurezza”.

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