Roma, 20 gennaio 2019. “Il lavoro continua ad essere la prima emergenza sociale del paese. Per questo ci mobiliteremo il 9 febbraio. Occorre una politica economica che favorisca gli investimenti pubblici e privati, sbloccando i cantieri e le infrastrutture e rendendo più vantaggiose le assunzioni a tempo indeterminato”. È quanto sottolinea la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, in un intervista pubblicata oggi sul sito di “Democratica”. “Il lavoro non si crea introducendo nuove norme come è accaduto con il decreto dignità che sta provocando non pochi problemi. Tante realtà produttive hanno cominciato a non rinnovare i contratti a tempo determinato. Molte aziende preferiscono licenziare ed assumere nuove persone. Una tendenza che colpisce soprattutto le fasce del lavoro debole e scarsamente qualificato, che invece andrebbe difeso e tutelato”, aggiunge Furlan. “In Italia il sindacato è ancora forte ed è in grado di canalizzare la protesta verso obiettivi concreti e raggiungibili, come faremo il 9 febbraio con la nostra manifestazione le cui basi sono nel documento comune di Cgil, Cisl, Uil che abbiamo consegnato al Governo”, sottolinea Furlan, che alla domanda su che cosa pensa delle stime negative di Bankitalia risponde che “si tratta dell’ ennesimo segnale poco incoraggiante per la nostra economia dopo il calo registrato nella produzione industriale. Ecco perché siamo molto preoccupati e lo diremo con forza il 9 febbraio a Roma nella nostra manifestazione: dietro questi dati negativi ci sono la sicurezza lavorativa di migliaia di lavoratori ed il destino di milioni di famiglie. Non bisogna sottovalutare i venti di recessione che provengono anche a livello internazionale da scelte sbagliate e da un clima complessivo di riduzione degli investimenti. Occorre una risposta chiara del nostro Governo sui temi dello sviluppo. Per questo ci mobiliteremo. Senza fare sconti a nessuno, come la Cisl ha sempre fatto”.