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Lavoro. Furlan: “Serve scatto in avanti. Con immobilismo ed austerità l’Europa muore.”

Pubblicato il 25 Lug, 2016

Roma, 25 luglio 2016. “Se continuerà in Europa questa politica di immobilismo e di austerità c’è il rischio di consegnare al nazional-populismo la guida politica di importanti Paesi dell’Unione, decretandone così la fine economica e politica”. E’ quanto sottolinea la Segreteraria Generale della Cisl, Annamaria Furlan su L’Unità. “Anche le nostre scelte sul piano nazionale dovrebbero avere uno scatto in avanti: favorire la crescita sostenendo una nuova politica industriale con investimenti in infrastrutture, ricerca, innovazione e soprattutto il potenziamento dei consumi interni attraverso una riforma fiscale a favore delle aree sociali medie e basse”, sottolinea la leader Cisl. “Tutti oggi siamo consapevoli che occorre una strategia di crescita della produttività e della qualità, ma con una equa distribuzione salariale dei risultati”. La Furlan ricorda che la Cisl ha lavorato su entrambi i fronti presentando in Parlamento, nel settembre 2015, un disegno di legge di riforma fiscale di iniziativa popolare (1.000 € netti annui di beneficio fiscale per i redditi sino a 50.000 € annui, con una patrimoniale ordinaria sulla ricchezza mobilitare ed immobiliare esclusi i titoli di stato italiani e la prima casa non di lusso) e sostenendo la fiscalità di vantaggio sul salario di produttività introdotta dal Governo. “Per questo ora bisogna subito rinnovare tutti i contratti di lavoro scaduti da tempo pubblici e privati e riscrivere le relazioni industriali nel segno dell’innovazione e della partecipazione dei lavoratori alle scelte produttive”, aggiunge Furlan. “Occorre che la nuova fase di dialogo in corso tra il Governo Renzi ed i sindacati garantisca le condizioni per cambiare in maniera coerente le regole pensionistiche, dando una risposta concreta anche agli attuali pensionati e rilanciando le politiche attive del lavoro per offrire una prospettiva a migliaia di disoccupati. Questo è il percorso riformatore che la Cisl ha lanciato e condiviso con le altre organizzazioni sindacali per avviare una stagione di crescita e di sviluppo nel paese. Ora bisogna che tutti i soggetti siano all’altezza della sfida, facendo ciascuno la propria parte nell’interesse esclusivo del paese e dei soggetti più deboli”.

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