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Lavoro. Petteni: “Positiva la legge su lavoro autonomo e agile, ma maggiore spazio per contrattazione collettiva”

Pubblicato il 10 Mag, 2017
Roma, 10 maggio 2017 – “Dopo il contrasto al falso lavoro autonomo, era atteso il testo con le tutele al lavoro autonomo “genuino” . Come Cisl abbiamo chiesto con insistenza questo provvedimento, proposto dal Governo e finalmente approvato dal Parlamento”.  E’ questo il commento del Segretario confederale Cisl, Gigi Petteni.
“Apprezziamo soprattutto le maggiori tutele in caso di malattia, l’allungamento del congedo parentale, la deducibilità fiscale per le spese di formazione, la piena deducibilità degli oneri sostenuti per la garanzia contro i mancati pagamenti, infine la Dis.Coll. che finalmente diventa strutturale – sottolinea Petteni –  Si è persa tuttavia l’occasione di estendere quest’ultima a tutti gli iscritti alla Gestione separata Inps, infatti sono rimasti fuori i professionisti con Partita Iva. Siamo anche molto perplessi sulla possibilità di ricevere l’indennità di maternità pur continuando a lavorare, quindi senza obbligo di astensione dal lavoro: ciò risponde alle esigenze delle libere professioniste, ma non delle collaboratrici, rendendole ricattabili”.
“Positiva l’istituzione di un tavolo tecnico di confronto permanente sul lavoro autonomo, anche con le parti sociali,  dove speriamo di poter recuperare alcune lacune – dice – E’ positiva anche la regolamentazione del lavoro agile, mutuata dai molti accordi aziendali ai quali la legge ha attinto. Il lavoro agile può rappresentare  una delle risposte  ai grandi cambiamenti che stanno investendo il mondo del lavoro, nonché uno strumento atto ad incrementare la competitività e agevolare la conciliazione vita-lavoro, ma l’affidamento alla sola contrattazione individuale comporta il rischio di una potenziale compromissione delle tutele. Deve essere la contrattazione collettiva di secondo livello ad assumere il compito di  coniugare opportunità e tutele – conclude Petteni – anche in considerazione del fatto che la riorganizzazione del lavoro per obiettivi, che lo smart working  richiede, risulta praticabile solo se decisa sulla base di azioni condivise”.

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