Roma, 23 settembre 2016. «Il mercato del lavoro italiano è in sofferenza ed è urgente intervenire a sostegno dell’occupazione attraverso un forte contrasto alla precarietà da garantire anche con la contrattazione a tutti i livelli» così il segretario generale della Fisascat Pierangelo Raineri ha commentato i più recenti dati diffusi dall’Inps sui rapporti di lavoro nel Bel Paese. Il messaggio è stato rilanciato dal Centro Studi di Firenze, dove si è concluso il III modulo del corso lungo di formazione sindacale sul tema “Mercato del Lavoro e Bilateralità” promosso dalla federazione cislina e riservato a 30 giovani quadri e operatori della categoria. «Da un lato la crescita economica inferiore rispetto alle aspettative, dall’altro la perdita di oltre 900mila posti di lavoro negli ultimi sette anni rischiano di divenire un malessere cronico da curare accompagnando i processi economici e sociali anche attraverso la riduzione della pressione fiscale sul lavoro dipendente e sulle pensioni» ha aggiunto il sindacalista sottolineando un altro preoccupante dato divulgato dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale sul ricorso al lavoro accessorio. «Dal 2008 al 2015 i percettori di voucher sono passati da 24mila a 1,4milioni e solo nei primi 7 mesi del 2016 l’incremento è stato del 36,2% con oltre 84,3 milioni di buoni lavoro venduti e circa 500mila persone che in Italia vivono di lavoro accessorio» ha stigmatizzato il sindacalista suggerendo una modifica all’impianto normativo in attesa del varo definitivo del decreto correttivo al Jobs Act previsto nelle prossime ore e che in parte ha accolto le richieste dei sindacati confederali avanzate nella fase concertativa. «In attesa che vengano confermate le modifiche presentate nelle scorse settimane alle confederazioni Cgil Cisl Uil sulla riforma del lavoro, ribadiamo la necessità di una modifica strutturale della normativa sull’utilizzo dei buoni lavoro che soprattutto nei settori del terziario privato, commercio e turismo, ha registrato l’incremento maggiore» ha aggiunto Raineri. «E’ necessario preservare le peculiarità professionali di alcuni settori, primo fra tutti il turismo, dove ad esempio la stagionalità è un fenomeno strutturale e va sostenuta attraverso azioni sinergiche e concentriche istituzionali e contrattuali» ha poi sottolineato il segretario generale della Fisascat. «Il potenziamento della Naspi per i lavoratori stagionali ricorrenti del turismo e del comparto termale che verrà sancito con il varo del decreto correttivo al Jobs Act si muove senz’altro in questa direzione anche se crediamo sia urgente ragionare per gli anni a venire su possibili nuovi interventi strutturali» ha aggiunto Raineri. «Sarà necessario infine proseguire il percorso concertativo avviato tra governo e sindacati nei mesi scorsi e definire al più presto un nuovo modello di relazioni industriali che sappia delineare nei contratti di lavoro ai due livelli anche nuovi meccanismi bilaterali e partecipativi» ha concluso il sindacalista. Alla sessione formativa, introdotta da Marco Lai, docente dell’Università di Firenze e del Centro Studi Cisl, hanno preso parte oltre al segretario organizzativo della Fisascat Cisl Rosetta Raso, anche Alberto Berrini, esperto di economia e Alessandro Sorani esperto di comunicazione.