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Lavoro. Sbarra: “Assunzioni più stabili ma in forte calo e ripresa della cassa integrazione. Niente entusiasmi, serve un progetto vero per far ripartire la crescita

Pubblicato il 23 Mag, 2019

23 maggio 2019 – “I dati dell’Osservatorio precariato Inps confermano una tendenza positiva già in corso dall’inizio dello scorso anno che vede aumentare i contratti stabili e ridursi i contratti a termine”. Lo dichiara in una nota il Segretario Generale Aggiunto della Cisl, Luigi Sbarra. “La percentuale del 75% di trasformazioni da contratti a termine a contratti stabili nei primi tre mesi dell’anno- sottolinea Sbarra- è esattamente la stessa misurabile tra il 2017 e il 2018, in più è aumentato il ritmo di crescita delle assunzioni a tempo indeterminato. Come sempre i fenomeni del mercato del lavoro hanno diverse concause ed in questo caso il combinato disposto degli incentivi all’occupazione stabile, dell’ introduzione del contratto a tutele crescenti, l’inserimento delle causali per i contratti a termine porta a questo risultato. Il secondo dato che emerge è però che nei primi tre mesi del 2019 le assunzioni totali dei datori di lavoro privati hanno visto un calo del 9,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, si tratta di un dato allarmante che è il risultato dell’andamento del nostro Pil. Inoltre l’Osservatorio Cassa Integrazione, che l’Inps rende noto in contemporanea, registra un aumento del 16% delle ore di cassa integrazione in aprile, con una impennata addirittura dell’80% della cassa straordinaria, quella che interviene in caso di crisi più gravi e ristrutturazioni. In sintesi, le assunzioni sono più stabili ma sono molto diminuite, ed ha ripreso a crescere la cassa integrazione, quindi non è certo il caso di entusiasmarsi, ma piuttosto di affrontare una volta per tutte la questione della mancata crescita economica. Le forze politiche e di Governo dovrebbero smettere con gli annunci propagandistici e impegnarsi veramente sulle misure necessarie per far ripartire gli investimenti in infrastrutture materiali e immateriali, sbloccando immediatamente i cantieri che potrebbero generare da subito 400 mila posti di lavoro , realizzare forti interventi occupazionali soprattutto su scuola e pubblica amministrazione, puntare su innovazione , formazione e ricerca, politiche industriali, Mezzogiorno”. “Senza un progetto per far ripartire la crescita – conclude Sbarra- la situazione occupazionale non potrà certo migliorare e non ci si può accontentare del pur positivo dato del parziale travaso da contratti a termine a contratti stabili”.

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