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Lavoro. Sbarra (Cisl): “Mezzogiorno emergenza nazionale che nuovo Governo dovrà subito affrontare”

Roma,13 aprile 2018. “Speriamo che tutte le forze politiche dimostrino senso di responsabilita’ di fronte alla gravita’ dei problemi del paese, a cominciare dal Mezzogiorno che deve diventare una delle priorità nell’agenda del prossimo Governo.” Lo ha detto oggi il segretario generale aggiunto della Cisl, Luigi Sbarra, durante il suo intervento al Consiglio Generale della Ust Magna Grecia, ex Catanzaro, Crotone, Vibo Valentia. “Il Mezzogiorno è oggi una emergenza nazionale e la stessa Europa se ne deve fare carico con maggiore coerenza e determinazione. Un Mezzogiorno recuperato allo sviluppo, infatti, rappresenta la più grande opportunità di riscatto nazionale. È al Sud che si trovano i maggiori spazi per la crescita sociale, economica e produttiva di tutto il Paese”, ha affermato Sbarra. “Per lunghi anni purtroppo l’Italia non ha più creduto nelle possibilità di crescita del Sud, tanto che gli interventi ordinari di sostegno sono stati azzerati, puntando solo sull’utilizzo delle risorse europee, con innegabili ritardi, disfunzioni, mancata progettualita’ che sono sotto gli occhi di tutti. Ma adesso bisogna cambiare strada, proprio come sollecitano tanti cittadini e lavoratori. Occorre una  rinnovata cooperazione tra stato centrale, regioni e parti sociali. Un Patto per lo sviluppo del Mezzogiorno che coniughi politiche industriali a sostegno sociale, tutela del lavoro a crescita produttiva, investimenti a buona qualità della spesa, formazione ad innovazione, trasparenza a legalità. Ma un punto deve essere chiaro: le risorse europee non possono essere sostitutive della spesa ordinaria dello stato. Ci vuole una politica selettiva e differenziata per le aree deboli del Sud. Strumenti uguali per affrontare situazioni diseguali non offrono oggi alcun vantaggio al sud. Lo vediamo con i fondi di industria 4.0 quasi interamente impegnati dalle imprese del Nord che rischiano di determinare ulteriori allargamenti dei divari economici e produttivi  con il resto del paese . Questa e’ un’altra grave anomalia da correggere. Il paese ha necessità di politiche di vera coesione nazionale  . Dai territori al livello nazionale, dobbiamo lavorare insieme per monitorare l’effettiva continuità delle politiche, vigilare sulla velocità dei cantieri e sul buon utilizzo di ogni euro erogato nel Mezzogiorno. Come Cisl chiediamo di mantenere il bonus per l’occupazione per tutto il periodo della nuova programmazione europea, di rafforzare la decontribuzione per le nuove assunzioni e di intercettare la fascia degli inattivi, accompagnandola su percorsi formativi ben collegati al mondo del lavoro. Ogni anno anno circa 200 mila giovani abbandonano il Sud per cercare fortuna altrove. Se ne vanno i più qualificati: il 40 per cento ha ottenuto il massimo dei voti. Una emorragia culturale che si traduce anche in una perdita economica calcolata in circa 1 miliardo l’anno. Non possiamo più permetterlo. Ecco perchè abbiamo salutato con soddisfazione la volontà del Governo di confermare per il 2018 gli sgravi al 100% per le imprese che assumono giovani nel Mezzogiorno e di rafforzare in Legge di Stabilità il credito d’imposta per gli investimenti. Ma bisogna fare di piu’. Abbiamo oggi il dovere di investire sul protagonismo del Sud, dei suoi lavoratori e imprenditori, dei sui giovani, delle sue donne, sostenendo una ripresa produttiva che lo trasformi in motore trainante del Paese. Lo dobbiamo fare per un’intera generazione di ragazzi e ragazze colpita da un tremendo accorciamento dell’orizzonte della speranza e per dare compimento morale e civile a un percorso di coesione ancora non pienamente realizzato ad un secolo e mezzo dall’Unità d’Italia”.

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