Roma, 3 luglio 2020. “Il decreto semplificazioni è chiamato a orientarsi e a misurarsi su lavoro agile e ammortizzatori con una bussola concertata. Lavorare in stanze chiuse, senza l’apporto del mondo del lavoro e dell’impresa, sarebbe un errore clamoroso, che rischierebbe di portare a soluzioni peggiori dei problemi”.
Lo ha detto Luigi Sbarra, Segretario generale aggiunto Cisl, intervenendo all’iniziativa “La questione lavoro nel piano semplificazioni”, organizzata oggi da Altems e Università Cattolica del Sacro Cuore e focalizzata sui temi degli ammortizzatori sociali e dello smartworking.
Sbarra ha sottolineato che ” serve un forte intervento di razionalizzazione e miglioramento del sistema degli ammortizzatori, con un radicale sfrondamento delle procedure, specialmente per la Cassa in deroga, e massicci investimenti sulla digitalizzazione della pubblica amministrazione”. L’ errore fondamentale è stato “rispondere con strumenti ordinari a una condizione emergenziale e straordinaria . Crisi che ha messo in evidenza criticità che ora dobbiamo affrontare in modo puntuale, senza mettere tutto in discussione”.
Tra l’altro, “bisogna calibrare meglio gli strumenti esistenti alle esigenze di ben identificabili categorie scoperte, sfrondare gli adempimenti e le procedure troppo farraginose , includere i lavoratori delle imprese sotto i 6 dipendenti, rivedere il metodo di calcolo di Naspi e DisColl”. La reale debolezza di sistema “risiede nel ritardo dell’implementazione di adeguate politiche attive su cui serve un grande investimento che metta in priorita’ la formazione , la crescita delle competenze , gli interventi sulla riqualificazione professionale delle persone . Occorre , inoltre , valorizzare la contrattazione, a partire proprio dallo smartworking, per il quale non serve una nuova legge ma vero affidamento ai contratti e al libero esercizio negoziale”.
Sbarra ha infine ricordato i dati Istat sul mercato del lavoro: “di fronte a uno scenario pesante per la tenuta occupazionale “è indispensabile l’estensione e il finanziamento di tutti gli ammortizzatori sociali e di tutte le indennità fino a fine anno, insieme anche alla proroga del blocco dei licenziamenti e al superamento delle causali per legge introdotte dal Decreto Dignità sui tempi determinati e il lavoro in somministrazione”.