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Lavoro. Sbarra: “No a reintroduzione voucher in agricoltura, si danneggerebbe l’intero settore”

Pubblicato il 24 Lug, 2018
Roma, 24 luglio 2018 – “La Cisl è al fianco della Fai e degli altri sindacati agroalimentari in questa mobilitazione contro la reintroduzione dei voucher in agricoltura nel decreto estivo. Una restaurazione miope, che indebolisce la contrattazione, colpisce i lavoratori e  finirebbe per indebolire anche le aziende d’eccellenza, innescando un dumping contrattuale che porterebbe fatalmente al declino della qualità del lavoro ”. Lo afferma Luigi Sbarra, Segretario generale aggiunto della Cisl, che oggi ha partecipato a Montecitorio alla prima giornata del sit-in di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil contro la reintroduzione dei buoni lavoro in agricoltura nel Decreto Dignità.

 
“Il Governo e la maggioranza non possono muoversi come se fossimo all’anno zero: la attuale normativa  già consente in tutti i settori l’utilizzo di questo strumento attraverso un sistema telematico gestito dall’inps, si chiama contratto occasionale, ma altro non è se non un sistema di voucher. Ricordiamo poi che in Italia esiste anche il lavoro a chiamata per rispondere alle esigenze di occasionalità. I buoni lavoro sono strumenti che vanno concepiti solo in alcuni ambiti, e in misura limitata, per agevolare lavori familiari e piccole attività di carattere episodico. Vanno invece osteggiati in tutti gli altri segmenti produttivi, in particolare in quelli a forte vocazione stagionale come l’agricoltura e il turismo, che hanno maturato in questi anni un’articolazione contrattuale avanzata e progredita, che prevede forme specifiche per riconoscere, attraverso il lavoro a chiamata, i contratti occasionali e stagionali, le esigenze di flessibilità delle aziende”.  “Anche negli enti locali- aggiunge Sbarra – la citata normativa sul lavoro occasionale già consente, senza alcun vincolo dimensionale, l’utilizzo dello strumento per progetti rivolti a svantaggiati, emergenze, solidarietà, manifestazioni sociali, sportive, culturali, vale a dire tutte le principali esigenze che deve affrontare un ente locale. “La Cisl- conclude Sbarra-  è da sempre attenta alle esigenze di flessibilità della produzione e dell’impresa , ma l’estensione dell’utilizzo dei voucher colpirebbe nel vivo le tutele dei lavoratori, aumentando il lavoro nero e sommerso. In tempi di Impresa 4.0 non può essere questa la strada”. 

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