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Lavoro. Sbarra “No ricette populistiche contro precarietà. Milioni di giovani e soprattutto donne non sono pagati abbastanza”

Dobbiamo uscire “da questa retorica dei giovani che rifiutano o non cercano più lavoro”. Lo dice in un’intervista a Qn Luigi Sbarra, segretario della Cisl. “Ci sono milioni di giovani e soprattutto di donne – aggiunge – che non sono pagati abbastanza e a cui bisogna offrire un’occupazione stabile, salari giusti, parità di genere, una pensione dignitosa. Tutto questo oggi non avviene. Detto ciò, c’è anche un problema di competenze in linea con la domanda delle aziende: dunque il tema della formazione perpetua e della riforma delle politiche attive, attraverso una integrazione con il privato, è cruciale”.

Chi pensa di risolvere “il tema della precarietà con ricette populistiche o con nuove leggi calate dall’alto commette un grave errore – sottolinea -. Bisogna potenziare i canali di ingresso stabili e professionalizzanti, a partire dall’apprendistato e rendere il lavoro a termine più costoso di quello stabile, immaginando anche di alimentare un fondo per le pensioni di garanzia per giovani e donne”.

Quanto “alla buona flessibilità, andrebbe pagata di più come avviene in tanti Paesi europei e non diventare l’anticamera della instabilità”. Bisogna smettere di affrontare “sul piano delle regole una questione che va trattata sul piano dei costi. Poi bisogna dire basta con i falsi stage e tirocini, le false partita Iva, praticantati infiniti, per non parlare delle cooperative spurie. Lì si annida il fenomeno della precarietà e del lavoro sfruttato e sottopagato. Per non parlare del sommerso che coinvolge 3 milioni di persone nel nostro Paese”.

Rispetto all’inflazione “abbiano detto al premier Draghi che siamo favorevoli al taglio strutturale del cuneo ma bisogna concentrare le risorse sul lavoro e sulla componente Irpef, e scongiurare un intervento sui contributi previdenziali, che rischierebbe di penalizzare i futuri pensionati”

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