12 gennaio 2019 – “Ora che la legge di bilancio è stata approvata, chiediamo al ministro Di Maio ed al Governo di fare una riflessione sulla legislazione relativa ai contratti a termine ed in somministrazione: il “decreto dignità” , in nome della giusta motivazione del contrasto alla precarietà, ha reso molto difficile assumere con questi contratti, ma i recenti dati sull’occupazione non mostrano, purtroppo, un travaso da contratti a termine a contratti a tempo indeterminato, bensì un calo generalizzato degli occupati”. Lo dichiara in una nota il Segretario Generale aggiunto della Cisl, Luigi Sbarra.
“Il calo di contratti a termine non viene compensato da assunzioni stabili- sottolinea Sbarra- bensì dal mero aumento del turn over dei lavoratori alla scadenza dei 12 mesi, dal maggiore utilizzo dell’orario straordinario o, peggio, dalla sostituzione di contratti a termine ed in somministrazione con forme di precarietà e sottotutela ben più gravi, quali le cooperative spurie, l’abuso dei tirocini, i rapporti a Partita Iva, questi ultimi ora fortemente incentivati con la nuova flat tax, con il rischio di un nuovo opportunistico spostamento verso l’abuso del lavoro autonomo. Chiediamo alcune modifiche ragionate al decreto, a partire dall’affidamento alla contrattazione collettiva aziendale della specificazione delle causali, per garantire la necessaria flessibilità senza per questo rinunciare al controllo sociale di eventuali abusi. È necessario anche ridefinire le attività considerate stagionali, che risalgono ad un decreto del 1963, totalmente inadeguato all’attuale mondo del lavoro, lasciando naturalmente in piedi la facoltà della contrattazione di ampliarle ed esonerare le stesse attività stagionali dall’aggravio di contribuzione in caso di rinnovo del contratto a termine”. “Chiediamo al Ministro l’apertura di un tavolo con le parti sociali per valutare insieme tali questioni- conclude Sbarra.
“Il calo di contratti a termine non viene compensato da assunzioni stabili- sottolinea Sbarra- bensì dal mero aumento del turn over dei lavoratori alla scadenza dei 12 mesi, dal maggiore utilizzo dell’orario straordinario o, peggio, dalla sostituzione di contratti a termine ed in somministrazione con forme di precarietà e sottotutela ben più gravi, quali le cooperative spurie, l’abuso dei tirocini, i rapporti a Partita Iva, questi ultimi ora fortemente incentivati con la nuova flat tax, con il rischio di un nuovo opportunistico spostamento verso l’abuso del lavoro autonomo. Chiediamo alcune modifiche ragionate al decreto, a partire dall’affidamento alla contrattazione collettiva aziendale della specificazione delle causali, per garantire la necessaria flessibilità senza per questo rinunciare al controllo sociale di eventuali abusi. È necessario anche ridefinire le attività considerate stagionali, che risalgono ad un decreto del 1963, totalmente inadeguato all’attuale mondo del lavoro, lasciando naturalmente in piedi la facoltà della contrattazione di ampliarle ed esonerare le stesse attività stagionali dall’aggravio di contribuzione in caso di rinnovo del contratto a termine”. “Chiediamo al Ministro l’apertura di un tavolo con le parti sociali per valutare insieme tali questioni- conclude Sbarra.