Roma, 22 ottobre 2015. “Il tema dell’evasione fiscale è attualissimo e molto, molto pesante nel Paese. La penso come la pensava Padoan un anno fa: mettere un tetto a mille euro aiutava. Poi è legittimo cambiare idea”. Lo ha dichiarato la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, a Radio Anch’io, commentando la legge di stabilità. “L’innalzamento del tetto dei contanti da 1.000 a 3.000 euro non e’ l’unico fattore che determina l’evasione fiscale ma contribuirà sicuramente a farla crescere. E’ vero che l’evasione fiscale non e’ determinata solo dall’utilizzo del contante, ci mancherebbe- ha sottolineato-, ma questo e’ stato un elemento che storicamente ha contribuito all’evasione. La differenza tra noi e gli Stati Uniti e’ che negli Stati Uniti il contrasto di interesse fiscale e’ utilizzato su tutto. In Italia nei settori dove e’ stato utilizzato, penso alle costruzioni, alle ristrutturazioni, ha funzionato bene. Bisognerebbe estendere il contrasto d’interesse in tutti i settori anche nel nostro paese, anche se quello italiano e quello statunitense sono due sistemi fiscali molto diversi che difficilmente possono essere comparati. Di certo non sara’ l’innalzamernto dell’ utilizzo del contante a 3 mila euro a determinare l’ evasione fiscale dal momento che l’evasione c’e’ gia’. Questo sara’ pero’ un contributo a farla crescere.
Ed è critica anche sull’aumento delle risorse per i contratti pubblici da 200 a 300 milioni di euro “E’ assolutamente insufficiente. Non basta a recuperare quanto hanno perso i lavoratori e le lavoratrici pubblici in 6 anni di blocco dei contratti. Se anche passassimo da 10 euro lordi a 15-20 non si determinerebbe nessun cambiamento. Auspicavamo che anche per i tanti annunci del Governo il tema delle pensioni venisse affrontato nella legge di stabilità, ma purtroppo non c’è nulla. Ed è sempre più che mai necessario che si rilanci la contrattazione di secondo livello, utile tanto per rinnovare i contratti in modo “dignitoso” quanto per riformare la pubblica amministrazione. Inoltre c’è bisogno di rivedere la legge Fornero, la più pesante in Europa – ha detto – non si possono tenere inchiodati i lavoratori, a prescindere dal lavoro, fino a 67 anni. Siamo un Paese dove il 40% dei giovani è drammaticamente disoccupato. Il tema va affrontato subito, può determinare un po’ più di qualità della vita e aprire le porte delle imprese ai giovani”.