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Metalmeccanici. Bentivogli (Fim Cisl): Puntare su incentivi fiscali e giovani

Pubblicato il 14 Giu, 2017

Roma, 14 giugno 2017. “Non si possono affrontare le sfide del lavoro con le lenti del Novecento, dobbiamo passare dalla protezione del posto di lavoro alla promozione” – apre così la lunga intervista di Giorgio Pogliotti sulle pagine del Sole 24 Ore al Segretario generale della Fim Cisl Marco Bentivogli rieletto la scorsa settimana con il 97% dei voti alla guida dei metalmeccanici Cisl. Il sindacalista dice: “Industry4.0 può diventare un’occasione di rilancio dell’industria. Il nostro giudizio sul piano (Calenda) è largamente positivo perché ha avuto il merito di riportare al centro l’industria manifatturiera” – ma – “la fabbrica intelligente necessita di un ecosistema 4.0 che riguarda interconnessioni con la mobilità, il territorio, la rigenerazione urbana” – c’è poi una parte mancate – spiega – su cui però il ministro Calenda si è reso disponibile al confronto – è quella sulle politiche formative e di organizzazione del lavoro. Dice poi Bentivogli – “gli incentivi fiscali sono di grande interesse ma bisogna evitare che siano dispersi” – serve – “una selezione che assicuri che servano per favorire il salto tecnologico”. Sul dibattito aperto dalla proposta di Bill Gates di tassare i robot per disincentivare la sostituzione dei lavoratori con le macchine – Bentivogli è lapidario: “ è come chiedere di tornare all’aratro a trazione umana” – piuttosto dice il sindacalista – chiediamo di ridurre subito il cuneo fiscale che è superiore di 10 punti rispetto alla media europea”, “ è inaccettabile che l’investimento sul lavoro sia penalizzato rispetto alla rendita finanziaria. Nella nuova fabbrica intelligente – dice – “il sindacato deve rigenerarsi, abbandonare l’idea corporativa della rappresentanza. L’industria 4.0 è la fine dell’antagonismo sindacale e di un’idea “padronale” della gestione” – ma sottolinea – anche le imprese devono capire che la strada è quella della partecipazione dei lavoratori che sono corresponsabili”. Sul proliferare delle sigle sindacale – dice il leader Fim – “ bisogna semplificare il numero di soggetti sindacali – in FCA siamo più di sette, troppi. “Serve – dice – una cornice legislativa sulla rappresentanza che superi l’autocertificazione del tesseramento”- chi ha solo qualche iscritto non può, come succede regolarmente in altri settori paralizzare il Paese. Sul tema della contrattazione – Bentivogli ha le idee chiare – “ nella smart factory si svilupperà sempre più la contrattazione decentrata, in prossimità con l’azienda o il territorio. E’ una contrattazione quasi sartoriale, dove il contratto nazionale dà regole minime omogenee”. – “Il contratto nazionale svolge un ruolo di cornice nazionale di garanzia, come abbiamo fatto con il CCNL dei metalmeccanici, un contratto storico che avvicina il contratto alle persone e ai luoghi di lavoro, supera le ambiguità dei due livelli e introduce il diritto soggettivo alla formazione”. Sulla situazione del sindacato – Bentivogli – dice: “ il sindacato non viene meno se mette al centro della sua azione le condizioni dei lavoratori, gli inquadramenti che valorizzino le persone, le politiche attive, la formazione…” “ il rafforzamento del welfare integrativo con un nuovo ruolo dei fondi previdenziali” ma soprattutto dice – “ dobbiamo dare voce ai giovani che rappresentano la cartina di tornasole della nostra vitalità. E ricordarci che il populismo è nemico del lavoro” . In chiusura Bentivogli dice – “al congresso Cisl sosterremo la conferma di Annamaria Furlan” – e aggiunge – “è possibile che in Italia si parli solo di potere? Non sono tra quelli che raggiunto un incarico pensa al successivo. La Fim ha lanciato una sfida di rinnovamento al Paese, cosa c’è di meglio che portarla vanti” – voglio dice – che “in Italia la politica assuma il lavoro come priorità” visto che in fondo alla politica il lavoro interessa poco. Le sembra una sfida da poco farli cambiare?”

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