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Metalmeccanici. Bentivogli (Fim): Puntare su nuovi diritti per rispondere alle esigenze dei lavoratori e anticipare cambiamenti

Pubblicato il 30 Ago, 2016

Roma, 30 Agosto 2016. “Quando nel dibattito si scomodano le categorie relative all’innovazione e alla conservazione, per verificare l’appropriatezza degli appellativi, non c’è che un faro, i fatti e il merito del contendere.” Così Marco Bentivogli segretario generale Fim Cisl oggi in un lungo intervento affidato alle pagine di [ http://www.firstonline.info/News/2016/08/30/metalmeccanici-chi-sono-i-veri-conservatori/MV8yMDE2LTA4LTMwX0ZPTA ]FirstOnline.info sul rinnovo del contratto dei metalmeccanici. Un contratto che coinvolge oltre 2 milioni di lavoratori tra quelli più significativi nel nostro Paese, ma anche tra quelli più difficili, a causa della situazione critica in cui versa l’industria ma anche, “in ragione della storica resistenza di Federmeccanica, la Confindustria del settore, a misurarsi con relazioni sindacali avanzate”.~ “Di innovazione – dice Bentivogli – parlano tutti ma pochi la scelgono con il coraggio necessario e con le priorità giuste”. Per il leader Fim “il cammino tracciato dalla Fim-Cisl con i rinnovi del 2009 e 2012 va sviluppato ulteriormente, puntando su nuovi diritti, per rispondere alle esigenze delle persone e anticipare i cambiamenti, e sperimentando un nuovo assetto contrattuale nella realtà della categoria”. Ma Bentivogli è consapevole che anche la struttura contrattuale insita negli ultimi rinnovi dei metalmeccanici va profondamente ripensata, “ciò significa riscoprire la centralità della persona, insieme alla tutela imprescindibile della salute e del benessere, e la necessità della sua valorizzazione e realizzazione nel lavoro, con la piena assunzione della dimensione umana nella realtà del lavoro. Terreni che altri lasciano alla convegnistica e che devono essere riscontrabili nelle condizioni di lavoro.” Per Bentivogli dietro il salario di garanzia, si cela un vecchio obbiettivo delle imprese, quello dell’alternanza e del superamento dei due livelli contrattuali. Una sovrapposizione sbagliata, che porterebbe a perdere finalità e specializzazione dei due livelli di contrattazione, con il doppio esito negativo di rendere residuale la rappresentanza collettiva e di impedire il pieno dispiegarsi dell’impegno per il miglioramento dei processi produttivi e delle realtà aziendali. Alternatività dei livelli che c’è in altri paesi, come la Germania, dove accanto al crollo della copertura della percentuale dei lavoratori (in 10 anni dall’80% al 30% dei lavoratori coperti dalla contrattazione di Lander) è stato inserito nel 2015 il salario minimo legale, alternativo alla contrattazione. Su questo la Germania non rappresenta un esempio da imitare, tiene a precisare Bentivogli. La proposta di Federmeccanica smonta il Contratto Nazionale senza nessuna spinta verso il decentramento contrattuale. L’unica spinta è, appunto verso la finta meritocrazia che nelle intenzioni di Federmeccanica è il salario ad personam, senza alcun criterio e nessuna trasparenza. Esattamente come nell’800. Il leader Fim lancia la sfida a Federmeccanica e dice: “proseguiremo con determinazione la battaglia contrattuale, che consideriamo vitale per le prospettive del nostro sistema, perché siamo il sindacato che non si rassegna e che intende concorrere a costruire la speranza e il futuro per i lavoratori, le relazioni industriali e il movimento sindacale del nostro Paese. Sul terreno dell’innovazione siamo nati pronti, ma alla discrezionalità senza regole contrapporremo sempre la responsabilità della partecipazione” e concludendo “ è il momento del discernimento e della responsabilità, di poche sfide da giocare tutti insieme”.

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