Roma, 10 maggio 2017. Si è da poco conclusa presso l’11a Commissione del Senato l’audizione sull’impatto sul mercato del lavoro di Industry4.0. Per il segretario generale della Fim Cisl Marco Bentivogli, partire dai metalmeccanici per avviare un’indagine su Industry4.0 rappresenta sicuramente un riconoscimento e una valorizzazione del lavoro fatto con il nostro contratto. Un contratto sicuramente innovativo su molti fronti dal welfare alla formazione. In particolare su quest’ultima, introducendo il diritto soggettivo alla formazione agisce su una delle principali leve abilitanti di Industry4.0. In questa fase di transizione bisogna capire bene cosa contrattare e dove – ha detto Bentivogli – il contratto nazionale ha stabilito una cornice dentro cui la contrattazione aziendale deve trovare applicazione e implementazione. Servirà ora lavorare su un nuovo sistema di inquadramento fermo al 1973 che determini un cambio di passo dal ruolo alle mansioni. E’ necessario – ha poi detto – ridare spazio e sostenere all’apprendistato come contratto di inserimento e preparazione al lavoro, specie nella sua fase inziale. Nel Paese abbiamo un problema legato alla produttività troppo bassa rispetto alla media europea, che a livello contrattuale possiamo risolvere anche attraverso la leva della contrattazione di secondo livello in azienda – ma precisa –per le per le piccole e medie imprese al di sotto dei 20 dipendenti, la produttività già bassa crolla, la chiave di volta può essere quella dell’avvio di una contrattazione territoriale per aiutare a recuperare le inefficienze organizzative e produttive. Per farlo serve capacità culturale e contrattuale.