“Consentire ad alcuni Paesi che sono Europa di esimersi dal dare il proprio sostegno ad una emergenza senza precedenti che riguarda invece tutto il continente la dice lunga sulla volontà reale e sulla credibilità delle istituzioni europee”
Roma, 3 settembre 2015- “Seguiamo con attenzione e preoccupazione lo sviluppo delle decisioni che stanno maturando a Bruxelles in vista del vertice straordinario dei Ministri degli Interni del 14 settembre ma purtroppo continuiamo ad assistere al balletto della solidarietà con i soliti distinguo ed eccezioni che non ci fanno sperare in una risposta certa, rapida e soprattutto corale”. Lo dichiara in una nota Liliana Ocmin, Responsabile Immigrati, Donne, Giovani della Cisl. “Infatti consentire ad alcuni Paesi che sono Europa di esimersi dal dare il proprio sostegno ad una emergenza senza precedenti che riguarda invece tutto il continente- continua Ocmin- la dice lunga sulla volontà reale e sulla credibilità delle istituzioni europee. Come Cisl auspichiamo maggiore coordinamento e ricordiamo che l’onda umana che dalle frontiere di mare e di terra si sta riversando in Europa non riguarda solo alcuni Paesi in guerra ma anche Paesi considerati sicuri che in realtà stanno vivendo gravi conflitti sociali ed economici interni. Su questo fronte gli orientamenti che stanno emergendo continuano a non essere chiari con il rischio di determinare confusione rispetto ai soggetti beneficiari del diritto di asilo, alla sorte degli altri migranti che continuano comunque ad arrivare, alla distribuzione dei profughi sul territorio europeo, nonché alla questione dei rimpatri, aspetti questi su cui emergono appunto divergenze legate soprattutto al chi, dove, come e con quali risorse e tempistica gestire le diverse azioni. La chiarezza è tanto più necessaria ed urgente quanto più si continuano a delegare i Paesi di frontiera, come Italia e Grecia, ad una rapida e corretta identificazione delle persone che toccano le proprie coste. Il momento che stiamo vivendo è epocale e sul tema dell’emergenza immigrazione l’Europa si ‘gioca la faccia’”. “Sia coloro che arrivano sia coloro che accolgono- conclude Ocmin- hanno bisogno di risposte veloci e credibili. In questo senso come Cisl siamo interessati a monitorare con attenzione l’evolversi delle decisioni, consapevoli che la posta in gioco, anche per i risvolti sociali ed economici che l’emergenza stessa racchiude, è alta ed il prezzo è appunto la credibilità ed il futuro dell’Europa”.
Ufficio Stampa Cisl