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Osservatorio Inps. Petteni (Cisl), bene i dati su lavoro, ma Governo inserisca misure per assunzioni stabili al Sud

Pubblicato il 10 Dic, 2015

Roma, 10 dicembre 2015. “ I dati dell’Osservatorio sul precariato Inps di oggi relativi all’aumento dei contratti stabili passati dal 32% dei primi dieci mesi del 2014 al 38,2% dello stesso periodo del 2015, riguardante anche i giovani fino 29 anni, per i quali tale quota passa dal 24,6% del 2014 al 31,5% del 2015, dimostrano un’inversione di tendenza rispetto agli ultimi anni in cui continuava a crescere la quota di nuove assunzioni con rapporti diversi dal tempo indeterminato. Un orientamento positivo, pur considerando che non si tratta sempre di nuovi occupati, bensì in buona parte di trasformazioni a tempo indeterminato di rapporti di lavoro a termine”. E’ quanto sostiene in una nota il Segretario confederale della Cisl, Gigi Petteni. “Certamente gli sgravi contributivi introdotti dalla legge di stabilità 2015, insieme alle misure di contrasto al falso lavoro autonomo contenute nel Jobs Act, stanno accompagnando le aziende nel cogliere i primi segnali di ripresa. Il rovescio della medaglia è che le variazioni più modeste si registrano nelle regioni del Sud. Ora quindi la tendenza va mantenuta, riequilibrandone gli effetti nel Paese: chiediamo al Governo di inserire nella legge di stabilità 2016 le misure promesse per favorire le assunzioni stabili nel Mezzogiorno, ma anche misure per la ripresa di intere aree industriali in declino, per aumentare l’efficienza della pubblica amministrazione, per sostenere la infrastrutturazione”. “Noi stiamo cercando di fare la nostra parte per la definizione di un nuovo e innovativo sistema di relazioni industriali, in cui il contratto nazionale dovrà mantenere la funzione di primaria fonte normativa e di difesa del potere d’acquisto – ha concluso Petteni – e in cui si rafforzi ed estenda la contrattazione di secondo livello, aziendale e territoriale, sia come strumento di tutela delle condizioni di lavoro, che di incremento e redistribuzione della produttività, per favorire aumento delle retribuzioni e dei consumi”.

Ufficio Stampa Cisl

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