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Pensioni. Furlan: “Il Governo presenti una proposta seria e la condivida con le parti sociali”

Pubblicato il 27 Apr, 2016

27 aprile 2016. “Abbiamo tante ipotesi, da esponenti del governo ed opinionisti bisogna che il governo metta sul tavolo una propria proposta seria e che la condivida con le parti sociali. Non se ne può più: un paese non può avere 65enni-67enni sul posto del lavoro a prescindere dal lavoro che fanno e avere poi in casa i figli ed i nipoti disoccupati”. Lo ha sottolineato la Segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan commentando le recenti proposte sulla riforma delle pensioni, in particolare per quanto riguarda la flessibilità in uscita, da parte del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Nannicini, a margine di un convegno della Cisl di Padova e Rovigo.
“Spero insomma che finalmente si esca dalla battute e dalle ipotesi di riforma e venga presentata una proposta di riforma ufficiale su cui confrontarsi con le parti sociali – ha proseguito Annamaria Furlan – perchè la legge Fornero è una legge che non funziona, ed oggi a chiedere di cambiarla non sono più solo i sindacati ma anche le imprese”.”Infatti – ha precisato la leader della Cisl – fare innovazione è certo più difficile con lavoratori di 65-67enni che non con lavoratori più giovani”. Quindi, sul fronte della sostenibilità economica di una riforma della flessibilità in uscita Annamaria Furlan spiega che: “la Legge Fornero ha portato alle casse dello stato 80 mld di euro, è possobile che una parte di questa cassa venga utilizzata per la riforma del sistema previdenziale?E lo stesso deve valere per quesi 150 mld di euro l’anno di evasione fiscale da recuperare”: ” In ogni caso, guardando avanti con una sguardo di lungo respiro con l’immissione nel mercato del lavoro di giovani fra 10 anni le casse dell’Inps cresceranno”, ha concluso la sindacalista.

Quanto al Def licenziato dal governo “anche quest’anno ripercorre percorsi ormai consolidati”, mentre l’esecutivo dovrebbe “invece rivedere la politica degli investimenti pubblici, per creare le infrastrutture di cui il Paese si deve dotare, ma servono anche agevolazioni e incentivi forti per gli investimenti privati”. Ha detto Furlan, commentando la composizione del provvedimento. “Un paese che non ha la banda larga, o presente solo in poca parte del paese, un paese dove il costo del peso del fisco sull’impresa e sul lavoro e’ altissimo e sproporzionato rispetto a quello di altri paesi. Un paese con un costo alto dell’energia, un paese dove la lentezza e l’incertezza della burocrazia, e’ incredibile, e dove a volte non si ha a volte la certezza del diritto e dove le imprese sono spesso taglieggiate da mafia, camorra e ‘ndrangheta, attira poco gli investimenti”, ha continuato Furlan. “E allora i veri atti riformatori per cambiare il trend economico del paese devono guardare a questi fattori. Tutto il resto non dico che non e’ importante: certo sono importanti le riforme istituzionali, ma non fanno crescere. Cio’ che fa crescere sono le politiche per creare un sistema paese che funziona ed e’ competitivo”, ha concluso.

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