Roma, 3 ottobre 2017 – La legge italiana sugli sprechi alimentari compie un anno. Un’iniziativa adottata sull’esempio della Francia e che mira a favorire il recupero di prodotti utilizzabili e sensibilizzare sull’uso consapevole delle risorse. Basti pensare, infatti, che ogni italiano butta via ogni mese 2,4 kg di prodotti alimentari e, in un anno, oltre 8 miliardi di euro di cibo se ne vanno in spazzatura. L’attenzione degli italiani sta aumentando nei confronti di questo tema e, secondo un recente sondaggio SWG, 7 persone su 10 sono a conoscenza della nuova normativa e l’81% si dice disponibile a modificare i propri comportamenti quotidiani.
Del resto, la povertà è un dato concreto: in Italia vivono in povertà assoluta 4,75 milioni di persone, circa l’8% della popolazione, motivo per cui nei giorni scorsi i sindacati confederali hanno sollecitato il Governo a prevedere nella prossima Legge di Bilancio maggiori finanziamenti per il Fondo per la lotta alla povertà.
Anche la Cisl partecipa alle iniziative contro lo spreco alimentare e ha tirato le somme dei suoi primi nove mesi di esperienza del progetto “Pasto Buono in Cisl” che consente, ogni giorno nella mensa della sede nazionale di via Po a Roma, di recuperare le pietanze non distribuite che vengono consegnate all’associazione di volontariato Telefono d’Argento che provvede, poi, a servirle alle persone bisognose.
“Da gennaio scorso sono stati recuperati 471 pasti completi – afferma Giovanna Ventura, segretaria organizzativa della CISL – una media di 4 pasti al giorno, indice di una gestione della mensa efficiente e di un piccolo contributo per soddisfare le necessità crescenti di coloro che si trovano in una situazione di necessità. È un’iniziativa concreta e si somma al recupero dei pasti avvenuto in occasione del recente Congresso nazionale dello scorso giugno in cui sono stati recuperati e distribuiti circa 500 pasti completi, grazie al supporto della Comunità di Sant’Egidio, all’Associazione Carabinieri e a RomAmor.”