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Primo maggio. Furlan: vogliamo buste paga pesanti, non buste arancioni. Da Mattarella richiamo forte sul lavoro dei giovani

Pubblicato il 2 Mag, 2016

Roma, 1 maggio 2016. “Abbiamo scelto Genova perche’ e’ una citta’ multietica e multiculturale, una citta’ dell’accoglienza che rappresenta la solidarieta’ e la coesione sociale, con una grande storia mercantile e industriale, la cartina di tornasole dello stato di salute di questo paese”. Lo ha detto la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan. “Da questa citta’ che sa tenere insieme giovani e anziani, noi chiediamo che la solidarieta’ torni al centro dell’azione dell’Europa e del nostro paese. Siamo per l’Europa dell’accoglienza e non quella dei muri, una Europa che si apra nei confronti di chi scappa dalla guerra e dalla fame. Basta con il fiscal compact e le politiche del rigore. Noi chiediamo una europa federale dei popoli e del lavoro che e’ alla base della convivenza sociale e civile. Il lavoro unisce e da’ dignita’ alle persone. Valori che sono il fondamento della nostra Costituzione come ci ha ricordato oggi il Presidente della Repubblica Mattarella. Che paese e’ il nostro dove ogni giorno muoiono tre persone al giorno? E magari alcuni di loro hanno in tasca un voucher che dilagano nel nostro paese! Non ci interessano le buste arancioni vogliamo tante buste paga pesanti. Vogliamo che si cambi la legge Fornero perche’ non si puo’ stare su una impalcatura a 65- 66 anni. Cambiando la legge Fornero si può dare speranza a tanti giovani senzaa lavoro, raccogliendo il messaggio di speranza di Papa Francesco. Ha ragione il presidente della Repubblica Mattarella: accettabile il livello di disoccupazione giovanile nel nostro paese. Creare il lavoro e’ un dovere costituzionale vivo ed attuale. Ecco perché non ci interessano gli slogan ma vogliamo proposte serie anche sulla riforma delle pensioni, sullo sviluppo, sulla politica industriale, sul Mezzogiorno. Ma bisogna anche rinnovare anche i contratti scaduti. Lo Stato e’ il peggior datore di lavoro con oltre 8 milioni di lavoratori pubblici e della scuola che aspettano il rinnovo del contratto. Ma ci sono anche i contratti dei metalmeccanici e della grande distribuzione, perche’ bisogna sostenere i settori del terziaro, dei servizi, del commercio. Queste sono le nostre priorita’”.

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