Roma, 30 giugno 2017 – “C’e’ in Parlamento una proposta di legge che parla chiaro: punire i clienti per fermare la prostituzione. La Cisl e’ pronta. Raccoglieremo firme in ogni posto di lavoro per sostenerla. Per darle forza. Chi va con una prostituta si rende complice di un crimine e voglio una Cisl capace di ribellarsi, di alzare la voce, di lanciare una sfida a viso aperto, di gridare “basta ipocrisia e basta indifferenza”. E’ una scelta pensata, fortemente pensata. Non c’e’ un calcolo, c’e’ solo l’amore per la persona”. Lo dice Annamaria Furlan, segretaria della Cisl, in un’intervista ad ‘Avvenire’. “Lo sfruttamento – aggiunge – ha tanti volti. Tutti terribilmente amari. Penso sempre alle braccianti della Puglia. Alle prepotenze dei ‘caporali’. Alle vite di queste donne insultate, maltrattate, costrette a lavorare anche venti ore di fila… Che Paese e’ questo dove la dignita’ della donna puo’ essere calpestata in maniera cosi’ scellerata? Tante, troppe, ingiustizie. C’e’ un mondo femminile ancora discriminato introppi luoghi di lavoro dove ancora si fatica ad accettare che una donna possa avere le stesse possibilita’ di un uomo di fare carriera e di guadagnare”. Furlan poi torna sul tema prostituzione e sulla legge per punire i clienti delle prostitute: “Ci ho pensato e mi sono detta ‘avanti, e’ una battaglia giusta’. Non si puo’ fare finta di nulla quando esseri umani vengono trattati come merce. Comprati e venduti. Utilizzati come manodopera o sfruttati sessualmente. Voglio una sollevazione della Cisl. Voglio un sostegno forte e contagioso ad una campagna per cambiare la legge”. La sindacalista accosta prostituzione a femminicidio: “C’e’ una violenza che scuote la societa’ e che inchioda il Parlamento alle proprie responsabilita’: la lotta al femminicidio ha dato risultati veri. Ma c’e’ una violenza silenziosa e ugualmente terribile: lo sfruttamento di giovani corpi. L’uomo che tira l’acido sul volto di Lucia e quello che costringe una ragazzina a prostituirsi non sono diversi”.