Roma, 15 aprile 2019 – “Sul tema della sanità privata dobbiamo prenderci l’impegno di assumere a livello confederale questa importante vertenza, farla diventare una cartina al tornasole di cosa significa rappresentare centinaia di migliaia di lavoratori che aspettano da 12 anni il rinnovo del contratto di lavoro”. Lo ha detto la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, nel suo intervento all’ attivo unitario delle federazioni di Cgil Cisl Uil funzione Pubblica tenutosi a Roma. “Mentre assistiamo ad una crescita zero, ad un impoverimento continuo delle famiglie, alla mancanza del lavoro dall’agenda del governo, la discussione si incentra sul salario minimo. Il lavoro non può diventare residuale, di secondaria importanza, rispetto alle logiche della politica. Quando parliamo di sanità parliamo del diritto alla salute di milioni di persone. Le famiglie finanziano con 40 mld la sanità per garantirsi prevenzione e cura. Eppure si dice che non ci sono i soldi per rinnovare i contratti: questo è un insulto ai lavoratori ed alle famiglie che spesso purtroppo si impoveriscono proprio per potersi curare. Fino ad alcuni anni fa il nostro sistema sanitario era considerato un fiore all’occhiello, un fiore che ora si è appassito. L’ invecchiamento avanza, per curarsi si emigra, spesso dal sud al nord: per questo chiediamo non solo il rinnovo del contratto ma anche dignità e rispetto del diritto alla salute. I lavoratori vogliono vedere riconosciuto il loro lavoro. Al centro dell’agire vogliamo che venga rimesso il riconoscimento del valore della persona: le nostre tre categorie non sono sole, ma hanno accanto le tre confederazioni che con loro si batteranno per sottolineare il valore sociale del lavoro. Ecco perché diventa importante promuovere sui territori anche le iniziative a favore della salute, sapendo che c’è per tutti il diritto alla salute. Basta cinismo, basta negazione del diritto alla salute. Con le nostre iniziative, che culmineranno con quella del 22 giugno sul Sud in Calabria, vogliamo fare cambiare linea economica al governo e far cambiare un paese che sta dimenticando il valore fondativo del lavoro. Alla base della nostra azione c’è la convinzione che coesione sociale significa vivere bene insieme riconoscendo il valore degli ultimi”.