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Scioperi. Luciano: “Senza regole chiare è l’intero sistema del trasporto aereo al collasso, non solo Alitalia”

Pubblicato il 23 Feb, 2017

Roma, 23 febbraio 2017. “Gli scioperi che oggi stanno bloccando tutto il trasporto aereo e non solo l’Alitalia sono il frutto della deregolamentazione selvaggia che ha generato più danni che vantaggi per l’industria del trasporto aereo”. Lo dichiara in una nota il Segretario confederale della Cisl, Giovanni Luciano , responsabile del dipartimento servizi e terziario. “Le agitazioni di oggi non riguardano solo la nostra compagnia di bandiera, ma anche il personale di terra ed altre compagnie aeree straniere. E’ l’intero sistema del trasporto aereo che oggi è al collasso”, aggiunge il sindacalista. “Le low cost hanno certamente prodotto uno sviluppo dei viaggi in aereo. Ma bisognerebbe chiedersi quale è stato il costo in termini di perdita di occupazione e di gettito fiscale per l’Italia, quindi, per le tasche dei cittadini, almeno quelli che pagano le tasse. Basta vedere come Ryanair opera in Italia. Il conto in termini di ammortizzatori sociali è già stato enorme per il trasporto aereo. E non si tratta solo di crisi delle compagnie aeree, ma di tutto il ciclo produttivo a cominciare dalle aziende di handling. Chiunque governi il Paese dovrebbe porsi queste domande per evitare di dover sempre rincorrere il problema occupazionale pensando di favorire effimeri risparmi sul costo del biglietto”, aggiunge Luciano. “Regolamentare significa agire senza schizofrenie. Non si trovano compagnie low cost nello scalo inglese di Heatrow ma solo British Airways. Non si trovano compagnie low cost a Francoforte ma solo Lufthansa. Perché Fiumicino è piena di low cost?”, si chiede il sindacalista. “Ora tutti aspettiamo il nuovo piano industriale di Alitalia. Speriamo di non dover di nuovo scoprire che a pagare dovranno essere ancora una volta i lavoratori. Dopo il 2008 e il 2014 è evidente che il problema sta nel manico.La promessa mancata di Etihad è stata quella dello sviluppo dell’intercontinentale. Ma non si può immaginare di risolvere il problema inseguendo Ryanair che non paga contributi e tasse in Italia”, conclude Luciano. “Sarebbe un nuovo suicidio. E’ quello che sta accadendo nel settore dei taxi con l’arrivo di Uber. O si regolamenta il settore ed ognuno gioca ad armi pari, comprese le low cost, o la collettività pagherà di nuovo prezzi altissimi ed intollerabili. Per questo la Cisl auspica che chi ha il potere di regolare lo faccia senza indugio e senza attendere piazze piene di esasperazione”.

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