Roma, 9 novembre – “Il Presidente dovrebbe sapere che reprimere il diritto di sciopero non riduce la conflittualità. Né ha compreso che la colpa non è sempre e solo dei sindacati, anzi”. Così Antonio Piras, Segretario generale della Fit-Cisl, dopo aver appreso “con stupore e perplessità” le proposte di modifica alla legge sugli scioperi avanzate dal Presidente della Commissione di garanzia sugli scioperi Giuseppe Santoro Passarelli.
“Da una parte, infatti, – osserva Piras – c’è un problema di rappresentanza e rappresentatività: non è possibile che un sindacatino con un pugno di iscritti possa dichiarare sciopero come se fosse un sindacato confederale. Questo il Presidente lo ha compreso, ma la soluzione che lui propone, e cioè allungare i giorni di tregua obbligatoria tra uno sciopero e l’altro, non lo sposta di una virgola. Dall’altra parte il Presidente ‘dimentica’ il ruolo delle aziende, talvolta interessate a generare un clima ostile: le modifiche alla legge che lui propone, infatti, sono per esse come buffetti. Santoro Passarelli fa l’esempio della multa inflitta al sindacato in occasione delle assemblee di Malpensa della scorsa estate: quell’evento è stata solo ‘colpa’ dei lavoratori o anche di chi ha pensato bene di ridurre nei fatti i loro diritti e le loro tutele introducendo ulteriore concorrenza al ribasso in un settore già in ginocchio per il dumping fuori controllo? Infine un’ultima osservazione non meno importante. La severità della Commissione non solo sembra risparmiare le aziende, ma anche alcuni sindacati. Come spiega il Presidente che possa essere bloccato per un mese uno stabilimento di logistica (settore che per alcuni ambiti ricade sotto la legge sugli scioperi) senza che chi ha indetto e alimentato la protesta riceva nemmeno un richiamo verbale?”.