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Scuola. Episodi di violenza su insegnanti, Gissi (Cisl Scuola): “L’indignazione non basta, serve un segnale forte per nuovo patto di alleanza”

Pubblicato il 20 Apr, 2018

Roma, 20 aprile 2018 – “I fatti che accadono non pongono solo questioni di natura disciplinare, sono chiaramente la spia di un’emergenza educativa, sociale, politica” Cos’ Maddalena Gissi, Segretaria generale della Cisl Scuola sul nuovo episodio di violenza  da parte di alcuni alunni nei confronti di un professore, questa volta a Lucca. “Ennesimo episodio con insegnanti vittime di aggressioni o maltrattamenti; grande risalto sui media, fiorire di analisi e commenti, lancio di qualche iniziativa. Possiamo rassegnarci ad andare avanti così? Credo proprio di no, l’indignazione non basta, come non basterebbe qualche nuovo deterrente disciplinare, o un ricorso più rigoroso a quanto già oggi norme e regolamenti prevedono” sottolinea.

Una “emergenza educativa perché il patto indispensabile tra scuola e famiglia si è in generale affievolito, in molti casi è venuto totalmente meno” spiega Gissi. Emergenza sociale, perché la scuola vive spesso una condizione di isolamento nell’ambito di una società che le delega tutto e poi non la sostiene come dovrebbe. Emergenza politica, perché siamo ben lontani dal dedicare alla scuola l’attenzione e le risorse che merita un settore di così fondamentale importanza per le sorti del Paese. Con l’aggravante di averne fatto, da troppo tempo, terreno di scontro ideologico o esposto a smanie di protagonismo, di segno diverso ma comunque dannose. Anche oggi sui media – ricorda la segretaria della Cisl Scuola – abbondano interventi, anche pregevoli, utili a offrirci ciascuno un pezzetto di verità su fatti e problemi che però non possono rimanere perennemente oggetto di analisi, senza che si metta mano seriamente a tentativi di soluzione. Interroghiamoci su come fare perché la scuola torni a essere il prezioso bene comune che dovrebbe rappresentare per tutti”.

E prosegue “Non accendiamo i riflettori solo in presenza di qualche evento clamoroso, avviamo una riflessione seria che preluda a un impegno serio. Abbiamo chiesto al nuovo Parlamento e al nuovo Governo di dare un segnale forte in questa direzione, promuovendo un momento che riconosca in modo anche formalmente “solenne” questa esigenza di un confronto aperto, competente, impegnativo. Questo significa la nostra proposta, che vogliamo rilanciare anche oggi, di indire una grande conferenza nazionale sulla scuola, come si fece nel 1990 con l’allora Ministro della Pubblica Istruzione Sergio Mattarella . Non basta più il protagonismo più o meno episodico di singoli e organizzazioni: tutti vanno sfidati a dare su questi temi il miglior contributo possibile, a fare in modo responsabile la loro parte, possibilmente tutti insieme: questo Paese, sulla scuola, provi a farsi comunità. Almeno se si è convinti che sia necessario ricostituire, sull’educazione dei nostri figli, un patto di alleanza tra scuola e società” conclude.

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