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Sicurezza. Pirulli su dati Inail: “Occorre fare molto di più, in termini di prevenzione, formazione, promozione di una cultura della salute e sicurezza che parta dall’istruzione”

“I dati dell’Inail sulle denunce di danno in occasione di lavoro per il 2023, nonostante sul fronte degli infortuni si registri l’annunciato calo dovuto alla riduzione dei casi da Covid, presentano un quadro che rimane ancora allarmante”. Lo sottolinea il segretario confederale della Cisl, Mattia Pirulli.

“Oltre al permanere del delicato dato riferito alle denunce di patologie di origine professionale , di cui se l’aumento è fattore positivo per l’emersione, altrettanto risulta preoccupante quale effetto concreto di una carenza nelle condizioni generali di lavoro e dell’ancora presente esposizione a fonti di rischio per la salute. Morire sul lavoro, infortunarsi e ammalarsi per causa lavorativa, non possono essere una conseguenza dello svolgere la propria mansione. È invece purtroppo, ancora ieri la cronaca ce lo ha confermato. L’impegno su più fronti è tanto. Lo dimostrano il presidio quotidiano delle rappresentanze nei posti di lavoro, il supporto dell’azione contrattuale, la sinergia delle parti sociali con le istituzioni centrali. Ma è evidente che occorre fare molto di più, in termini di prevenzione, formazione, promozione di una cultura della salute e sicurezza che parta dall’istruzione, coinvolgendo il mondo della scuola, utilizzando quanto di più efficace oggi i mezzi di informazione a tecnologia “buona” avanzata ci offrono. La tutela della persona e’ un valore, un investimento, un impegno sociale, non un mero costo o un obbligo sterile da assolvere”.

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