Roma, 9 giugno 2016 – “La sentenza della Corte di Cassazione sulla validità dell’articolo 18 per i lavoratori pubblici ha riconfermato quello che abbiamo sempre sostenuto sullo status giuridico dei dipendenti della pubblica amministrazione. Speriamo che ora questa “querelle” giuridica non venga strumentalizzata da chi vuole attaccare il pubblico impiego ed i lavoratori che come tutti sanno non hanno avuto nessun regalo dal Governo visto che attendono il rinnovo contrattuale da ben otto anni”. Così il Segretario Confederale della Cisl, Maurizio Bernava, commenta la sentenza della Corte di Cassazione sui licenziamenti degli statali. “Bisogna sfatare un mito: non esistono speciali privilegi nel nostro paese per i dipendenti pubblici. Tanto è vero che noi chiediamo da tempo le stesse relazioni industriali del sistema privato, attraverso una contrattazione moderna e funzionale allo sviluppo del paese, alla produttività, alla diffusione del welfare aziendale e della previdenza integrativa. Piuttosto il Governo si impegni a modernizzare veramente la Pubblica Amministrazione e anche le relazioni sindacali nel settore pubblico. Invece di mantenere e aumentare l’invadenza legislativa nel settore, demandi alla contrattazione tra il datore di lavoro pubblico ed i sindacati molte materie ed istituti oggi ingessati dalla legge Per questo ci aspettiamo che ora si possa cominciare a discutere del rinnovo del contratto di lavoro di milioni di dipendenti pubblici, puntando ad una vera delegificazione in materia di lavoro pubblico, dopo l’ubriacatura di norme calate dall’alto degli ultimi anni, per affrontare invece con lo strumento della contrattazione nazionale e decentrata le questioni della riorganizzazione dei servizi pubblici, puntando ad una maggiore produttività, qualità e trasparenza dei servizi offerti al cittadino, attraverso la partecipazione responsabile dei lavoratori, recuperando le risorse per dare rispstare alla legittime richieste di adeguamento salariale.