“Dall’audizione in Parlamento dell’amministratore delegato, Carlos Tavares, in programma oggi alle 13, ci aspettiamo coerenza e rispetto. Coerenza verso gli impegni che Stellantis ha preso col Governo e con le oganizzazioni sindacali e rispetto per decine di migliaia di lavoratori, verso i quali si deve esercitare la massima responsabilità sociale della multinazionale”. Così il Segretario generale della Cisl ai microfoni di Rainews24 in vista dell’Audizione oggi alle 13,00 del ceo di Stellantis, Carlos Tavares, presso le commissioni Attività produttive della Camera e Industria del Senato dopo i bassi livelli di produzione in Italia.
Sbarra ha ricordato che il 18 ottobre la Cisl sarà “in Piazza del Popolo con i lavoratori del gruppo Stellantis per la manifestazione nazionale unitaria dei metalmeccanici in occasione dello sciopero nel settore auto, per chiedere alla multinazionale di essere coerente e rispettosa degli impegni assunti circa la attivazione di nuovi modelli, l’aumento della produzione dei veicoli, la salvaguardia dei posti di lavoro, investimenti per quanto riguarda l’innovazione. Chiediamo a Stellantis di presentare un serio piano industriale per gli stabilimenti italiani, capace di salvaguardare l’intera filiera dell’automotive. Il Governo deve essere attento e impegnato per consentire tutto ciò”
Alla domanda se sull’Automotive, la politica sia stata o no miope, Sbarra ha parlato di concorso di responsabilità nella miopia sottolineando la necessità di “ritornare ad un modello di relazioni sindacali rispettoso. Dobbiamo rilanciare il settore dell’automotive nel nostro paese – ha detto – e il governo deve essere attento ad accompagnare questa nuova prospettiva di politica industriale”.
La transizione alle auto elettriche? “Bisogna allontanare questa linea rossa, questa scadenza del 2035 quando l’Europa pensa di determinare uno stop complessivo ai motori endotermici. La transizione ambientale deve essere collegata ad una seria transizione sociale. E ciò significa avere tempo , gradualità per accompagnare i comparti industriali verso processi di economia verde. Ma servono tanti investimenti, tanta formazione servono tante riconversioni per evitare bagni di sangue” – ha concluso.
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