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Sud. Ganga (Cisl): “Occorre una fiscalità di vantaggio di medio/lungo periodo a sostegno degli investimenti”

Pubblicato il 4 Set, 2020

Roma, 4 settembre 2020- “Il piano nazionale sul recovery fund e più in generale la programmazione delle nuove politiche di coesione per l’area dovranno consentire al Mezzogiorno di attuare una proiezione che porti oltre l’emergenza, insistendo su linee di azione che presuppongono la necessità di iniettare liquidità nell’economia reale, difendere i posti di lavoro sostenendo il reddito e operando per crearne degli altri, promuovere le politiche industriali utilizzando la spesa in deficit per finanziare lo sforzo di ricostruzione del sistema produttivo”. Lo dichiara in una nota il Segretario Confederale della Cisl, Ignazio Ganga. “Per questo è importante concentrarsi per rendere il Piano adatto a fronteggiare efficacemente anche i nuovi e gravi problemi nel frattempo insorti a causa della pandemia in corso. Per la Cisl il nuovo quadro europeo con le sue maggiori flessibilità potrà sostenere le misure per lo sviluppo meridionale che dovranno realizzarsi attraverso un metodo partecipato, garantendo l’incremento delle risorse di spesa ordinaria indispensabili per gli investimenti. Rispetto alle misure, la Cisl è da sempre favorevole alla fiscalità di vantaggio, strumento cruciale per invertire il trend di declino del Mezzogiorno confermato dai recenti dati congiunturali. In questo senso la decontribuzione prevista sul recente decreto agosto rappresenta un primo passo ma il Mezzogiorno ha necessità di una specifica fiscalità di sviluppo di medio/lungo periodo a sostegno degli investimenti, utile a rendere più attrattiva l’area per le imprese e a frenare la fuga dei giovani. Oggi è necessario accelerare definendo da subito un calendario di approfondimenti fra Sindacati e Governo in ordine al quadro complessivo delle risorse e ad alcuni ambiti specifici, fra questi: fiscalità di vantaggio per l’occupazione e lo sviluppo, infrastrutture per il collegamento fisico e di connessione digitale, infrastrutture sanitarie, sociali e per l’istruzione, zone economiche speciali e portualità”.

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