3 febbraio 2019 – “Fare le infrastrutture è assolutamente indispensabile. Abbiamo bisogno di collegare molto meglio il Sud con il Nord e tutto il Paese con il resto dell’Europa. È inspiegabile questo blocco, significa non utilizzare investimenti per decine e decine di miliardi già stanziati e spendibili da subito e tenere bloccati oltre 400.000 posti di lavoro”. È quanto sottolinea oggi di fronte all’ennesimo litigio all’interno del governo sulla Tav, Annamaria Furlan, Segretaria generale Cisl, in una intervista al quotidiano “Il Messaggero”.
“Il governo ha bloccato la Tav, la Gronda, la Pedemontana lombarda e veneta, il tunnel del Brennero. Tutto nell’attesa di quello che sembra ormai un mistero di Fatima, ovvero il documento costi-benefici che il ministro Toninelli continua a tenere chiuso in un cassetto. Nel frattempo il Paese è entrato in recessione tecnica», aggiunge la leader Cisl.
“Bloccare i cantieri non c’entra niente con i soldi. È solo una questione di scelta politica sbagliata, che vede nelle infrastrutture qualcosa di negativo- sottolina Furlan. Dopo la crisi, negli ultimi due anni, finalmente si vedeva l’inizio di un’inversione di tendenza: erano cresciuti gli investimenti privati e davanti al Pil e alla produzione industriale erano tornati i segni più. La Finanziaria avrebbe dovuto cavalcare quest’onda, rilanciare la crescita rendendo strutturale quei deboli segni più che stavamo registrando. Invece toglie risorse agli investimenti e il governo blocca le infrastrutture: è evidente che si torna indietro. Serve un’azione economica del governo molto diversa”.
Infine una stoccata sulle previsioni economiche per l’anno in corso del premier Conte. “Il premier forse è convinto che bastano previsioni rosee per creare ricchezza, ma purtroppo non è così. Visti i dati purtroppo registrati nell’ultimo mese da autorevoli organismi internazionali e nazionali, non vedo alcun motivo per immaginare che miracolosamente l’economia ritorni a crescere”.