Roma, 5 gennaio 2017. “Giuste le valutazioni del Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e del Ministro dell’ Interno Domenico Minniti sulla radicalizzazione del terrorismo estremo jihadista e sul pericolo che proviene dalle carceri italiane, ma oggi, data la situazione particolarmente delicata e difficile, non basta più fare semplici analisi, bisogna mettere in campo misure rapide e concrete prima che la lentezza delle decisioni possa essere fatale e costringerci a pagare conseguenze nefaste”. Lo dichiara in una nota il Segretario Generale della Fns Cisl, la Federazione Nazionale della Sicurezza della Cisl, Pompeo Mannone. “Per far fronte a questo pericoloso fenomeno dei nostri tempi, quello dell’estremismo di origine islamica in continua evoluzione, purtroppo, la parola magica è la prevenzione. Prevenire significa avere un sistema efficiente di intelligenze e di controllo del web e di sicuro si deve lavorare molto nelle carceri. La popolazione straniera di origine musulmana detenuta nelle nostre carceri è in continua crescita, ma l’aggiornamento professionale mirato è sostanzialmente assente, a ciò si unisce la pesante carenza di organico della polizia penitenziaria. Ecco perchè oggi più che mai è necessario assumere personale ed anche esperti linguistici ed accelerare processi di formazione sulle lingue arabe e sulla religione islamica. Bisogna fare presto. Occorre realizzare un progetto utile per la sicurezza dell’intera società poiché il carcere e le sue condizioni strutturali e logistiche e di sovraffollamento possono essere terreno fertile per diffondere ideologie anche estremiste e riempire le fila dei terroristi in Italia ed in Europa”.