Roma, 21 aprile 2016 – «Le decisioni di Federdistribuzione annunciate a mezzo stampa sull’erogazione unilaterale dell’aumento economico non fanno altro che inasprire ulteriormente i toni della discussione sulla definizione del nuovo contratto nazionale di lavoro già compromessi dalla rottura dei negoziati» così il segretario generale della Fisascat Cisl Pierangelo Raineri ha commentato le dichiarazioni rilasciate oggi dall’associazione datoriale delle imprese della grande distribuzione organizzata. «Federdistribuzione invece di travisare lo stato dell’arte dia un segnale alle organizzazioni sindacali circa la reale volontà di giungere alla sottoscrizione di un contratto nazionale di lavoro atteso da oltre due anni dai 300mila lavoratori della Gdo, che stanno pagando a caro prezzo la frammentazione della rappresentanza datoriale del terziario, distribuzione e servizi» ha affondato Raineri sottolineando le ragioni che hanno portato alla rottura delle trattative ad alla proclamazione dello sciopero generale del comparto indetto per il prossimo 28 maggio con ulteriori 8 ore da proclamare a livello territoriale. «Riteniamo oltremodo sbagliato un atteggiamento datoriale che vuole fare un passo indietro rispetto all’avanzamento della contrattazione di secondo livello nella gestione dei processi di crisi aziendale, considerate soprattutto le buone intese che a livello decentrato hanno consentito ad oggi di scongiurare la perdita di decine di migliaia di posti di lavoro della Gdo attraverso formule di flessibilità contrattata finalizzate al mantenimento dei livelli occupazionali» ha stigmatizzato il segretario generale della Fisascat. «Federdistribuzione torni al tavolo di confronto nell’interesse delle centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori della grande distribuzione organizzata che in questi anni, pur in assenza di un contratto nazionale di lavoro, hanno dimostrato con grande forza di volontà e spirito di sacrificio, di voler contribuire alla tenuta del settore certamente provato dalla crisi dei consumi ma che, proprio per le dimensioni delle imprese, dovrebbe a maggior ragione garantire attraverso la contrattazione, un aumento salariale in linea con le intese già raggiunte nel terziario, distribuzione e servizi e nuove norme per l’accrescimento della produttività di pari passo con l’avanzamento delle tutele contrattuali» ha concluso il sindacalista. Ufficio Stampa Fisascat Cisl Nazionale