Santa Margherita di Pula (Ca), 21 marzo 2018 – Si è svolto a Margherita di Pula a Cagliari il Comitato Esecutivo della Fisascat Cisl, la federazione della Cisl del commercio, turismo e servizi, per l’approvazione del bilancio consuntivo 2017 e per l’analisi dello stato dei rinnovi contrattuali di settore che interessano complessivamente oltre 8 milioni di lavoratori. E’ stata scelta la Sardegna quale regione simbolo dei punti di forza e criticità dei settori rappresentati dalla categoria. Arginare il fenomeno del dumping e ripristinare il ruolo della contrattazione in tutti i diversi comparti del terziario, settore prevalente dell’economia italiana e dalle grandi prospettive occupazionali ma che soffre dell’alta frammentazione del lavoro e dell’impiego. E’ questa una delle priorità della Fisascat, la federazione della Cisl del commercio, turismo e servizi, ribadita in occasione del Comitato Esecutivo di categoria, convocato in Sardegna, regione simbolo dei punti di forza e criticità dei settori rappresentati dalla categoria riunita a Santa Margherita di Pula a Cagliari per l’approvazione del bilancio consuntivo 2017 e per l’analisi dello stato dei rinnovi contrattuali di settore che interessano complessivamente oltre 8 milioni di lavoratori.
«La recente tornata elettorale ha espresso soprattutto il disagio sociale di diversi milioni di elettori e di cittadini che non credono più in una soluzione tradizionale ai problemi delle famiglie e dei lavoratori. E’ in questo contesto che il sindacato dovrà misurarsi ed affermare il ruolo di autonomia e della contrattazione, che dovrà tenere sempre più conto di una maggiore richiesta di tutela che arriva dai nostri iscritti» ha dichiarato il segretario generale della Fisascat Cisl Pierangelo Raineri nell’intervento introduttivo ai lavori stigmatizzando la preoccupante situazione contrattuale esistente nel commercio, turismo e servizi.
«Al Cnel risultano registrati come contratti in “vigore” nel settore commerciale ben 67 contratti nazionali “pirata” sottoscritti da 75 sindacati e da 110 associazioni datoriali non rappresentativi, ma anche in altri settori, come ad esempio nei pubblici esercizi, nei servizi socio sanitari assistenziali educativi di natura privata e nei servizi di vigilanza, trovano applicazione intese siglate da associazioni minoritarie che riducono drasticamente diritti e tutele e cancellano norme faticosamente conquistate negli anni dai sindacati maggiormente rappresentativi» ha affondato il sindacalista.
“Se da un lato è dunque necessario affrontare il tema della rappresentanza anche delle associazioni datoriali, dall’altro è urgente che proprio i sindacati maggiormente rappresentativi abbiano come unico comune obiettivo il rinnovo dei contratti di settore, riproponendo la centralità dei diritti e la stabilizzazione dell’occupazione» ha sottolineato il sindacalista ricordando che «nei settori del commercio, turismo e servizi ben 3milioni di lavoratori attendono il rinnovo contrattuale nel peggiore dei casi da quasi cinque anni» e che «nel 2018 scadranno i contratti per oltre 4milioni di lavoratori”.
Per il sindacalista «occorrerà portare avanti e realizzare concretamente la riforma del modello contrattuale e dunque sviluppare più contrattazione decentrata ma anche affermare una contrattazione nazionale che garantisca le tutele necessarie ed un salario contrattuale adeguato e che sappia potenziare i sistemi di welfare esistenti proiettandoli alla long term care considerate le previsioni di invecchiamento demografico nel nostro Paese» ha aggiunto Raineri.
Ma non solo. Il sindacalista ha posto l’accento anche sulle prospettive di sviluppo della bilateralità nella funzione del sostegno al reddito, considerato che proprio i milioni di lavoratori del commercio turismo e servizi sono esclusi dai trattamenti ordinari. “In futuro occorrerà generare nuovi strumenti contrattuali in seno alla bilateralità, a cominciare dalla costituzione dei fondi di solidarietà bilaterali partecipativi istituiti dalla Legge Fornero e cogliere le opportunità normative sull’ampliamento strutturale della funzione di integrazione salariale per i lavoratori coinvolti dai processi di esodo e dalle chiusure aziendali ma anche nelle prestazioni di prepensionamento per i lavoratori che non distano più di cinque anni dal raggiungimento del diritto alla pensione”.
Al Comitato Esecutivo è intervenuto anche il segretario confederale Cisl Ignazio Ganga. “Il nostro Paese – ha detto – sta attraversando una fase complessa e delicata sul piano politico. Il progetto di Sindacato della Cisl fonda l’essenza della ripartenza italiana sul valore della “partecipazione”, strumento per tenere insieme imprese, posti di lavoro, lavoratori, generazioni, generi, territori ed etnie dando voce e ricercando soluzioni ai loro problemi” ha dichiarato ntervenendo ai lavori.
“Se vogliamo avere futuro dobbiamo rafforzare la nostra missione originale sul fronte della rappresentanza irrobustendo il potere della contrattazione consapevoli che nella nostra capacità di contrattare continuerà a esprimersi anche nel futuro la nostra funzione, in quanto mai come oggi la forza e il potere dei lavoratori continua a sottostare nella nostra capacità di negoziare» ha sottolineato il sindacalista.
«Più lavoro c’è, più è regolare e continuativo, più è retribuito in modo equo, più è sano e tutelato, più ampia ed equilibrata è la distribuzione dei redditi e delle protezioni sociali e più questo Paese potrà farcela ed è su questo principio che abbiamo costruito l’ultima intesa sulla previdenza, il ragionamento su Europa, Lavoro, fisco e welfare, l’intesa con Confindustria, il negoziato sui contratti pubblici» ha aggiunto.
«Mai come oggi è fondamentale lavorare per consolidare la buona occupazione. Diciamo questo considerato che il Paese, anche alla luce dei recenti dati, dimostra che il lavoro fa fatica a recuperare gli indici di passate congiunture dove il lavoro strutturato, quello a tempo indeterminato continua a dimostrare difficoltà a consolidarsi soprattutto per i più giovani costituendo un problema grave e specifico per il Paese» ha poi sottolineato Ganga.
«Nella consapevolezza che non esiste equità e giustizia senza il lavoro e i diritti, il Sindacato dovrà ancora impegnarsi per combattere le grandi diseguaglianze del momento che generano alcuni grandi sogni di questo secolo che avanza: il lavoro e la previdenza per tutti e soprattutto per i giovani, la lotta alla povertà, la conciliazione fra vita e lavoro anche attraverso forme di riduzione dell’orario. Ma per tutto questo serve tanto più Sindacato, serve un Sindacato “agile e moderno”, ulteriormente proiettato a interpretare i sommovimenti in atto nel mercato del lavoro e a guidare questa nuova stagione di impegno sociale e politico» ha concluso il sindacalista.