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Trasporti. Piras (Fit-Cisl): “La collocazione di Anas in Fs, fondamentale per mettere l’azienda nelle migliori condizioni operative”

Pubblicato il 19 Lug, 2018

Roma, 19 luglio – “La collocazione di Anas in Fs è fondamentale per mettere l’azienda nelle migliori condizioni operative e, comunque, sarebbe controproducente per il Paese bloccare i progetti a medio-lungo termine già avviati”. Così Antonio Piras, Segretario generale della Fit-Cisl .esprimendo apprezzamento per l’intenzione del Ministro dei Trasporti Toninelli di evitare fughe in avanti sulla demolizione che alcuni auspicano, del matrimonio Fs-Anas.
“Se come Paese vogliamo essere grandi, serve pensare in grande e sul lungo periodo – prosegue Piras – Il matrimonio tra Fs e Anas è un importante progetto di sviluppo come dimostrano i dati. Innanzitutto consente ad Anas di uscire dal perimetro della Pubblica Amministrazione e liberarsi dai vincoli che ne derivano. Non è facile fare delle analisi nell’immediato, ma il progetto sta già dando i suoi frutti: nuovi posti di lavoro (500 entro il 2018 e altrettanti se non di più nei prossimi anni) e più investimenti (23 miliardi di euro entro il 2020) nella manutenzione straordinaria delle strade, che è ciò che più serve in questo momento.
Pensiamo che il nuovo assetto di Anas all’interno del gruppo Fs sia una scelta più oculata rispetto a quelle operate in precedenza, che hanno tolto funzioni e competenze alla società delle strade. Oggi Anas sta acquisendo nuove strade, per rendere più omogenea le rete nazionale con l’obiettivo di diventare il primo gestore del Paese”.
Aggiunge il Segretario generale: “Dal punto di vista di Fs, l’unione con Anas significa assumere dimensioni tali da poter competere maggiormente all’estero. Per dare un’idea: Fs con Anas avrà 80mila dipendenti, Deutsche Bahn ne ha circa 300mila. Il fatturato di Fs oggi è di 8 miliardi di euro contro i 40 miliardi di euro del concorrente tedesco: volumi e produzione quasi quadruple. Deutsche Bahn si occupa di trasporto ferroviario e logistica e ha appena lanciato una massiccia campagna di assunzioni per il turn over”.
“Inoltre – prosegue Piras – “condividiamo le dichiarazioni dei Ministri Di Maio e Toninelli relativamente al destino di Alitalia, che ha bisogno di consolidare i risultati raggiunti e di dotarsi di un piano industriale di lungo respiro. Come abbiamo detto nel nostro convegno del 22 maggio, una compagnia di bandiera forte produce effetti positivi a favore dell’intero Paese. Senza contare, e non è un aspetto secondario, le prospettive positive per i dodicimila dipendenti dell’azienda e di quelli dell’indotto”.
“È evidente quindi – conclude Piras – che come paese abbiamo urgenza di aumentare il peso delle nostre aziende strategiche e questo potrebbe essere ulteriormente favorito da una sinergia Fs-Anas e una maggiore attenzione su Alitalia. Se parliamo di intermodalità, di rendere più attrattivo il nostro turismo e quindi in sintesi di crescita economica nazionale, tutto ciò può essere sostenuto solo da grandi player dei trasporti, capaci di farsi valere nella competizione mondiale”.

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