CISL
CISL

  1. CISL
  2. /
  3. Comunicati stampa
  4. /
  5. Turchia. Furlan: “La Ue...

Turchia. Furlan: “La Ue prenda posizione e richiami il governo turco al rispetto dei diritti umani”

Pubblicato il 20 Lug, 2016

20 luglio 2016- “La dura e violenta epurazione condotta in queste ore dal Governo Turco non solo è da condannare in maniera netta ed inequivocabile, ma impone una presa di posizione forte da parte dell’Unione Europea e di tutta la comunità internazionale per richiamare il Governo turco al rispetto dei diritti umani, delle libertà fondamentali e dello stato di diritto”. E’ quanto sottolinea la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan. “Condividiamo l’appello della Ces, la Confederazione Europea dei sindacati, che oggi ha fermamente condannato l’operato del Governo Turco a seguito del colpo di stato fallito. Da venerdì sono stati arrestati migliaia di soldati, generali e ufficiali di polizia, ma, in un processo di escalation, anche presidi universitari, dipendenti del ministero dell’istruzione, giornalisti e professionisti dei media, giudici e pubblici ministeri, insegnanti, funzionari pubblici. Ci preoccupa anche la possibile messa in discussione dei diritti e delle prerogative delle donne turche, come riferiscono oggi alcuni organi di informazione. La velocità e l’ampiezza degli arresti fa temere che il Governo turco stia usando il colpo di stato come un pretesto per sradicare ogni opposizione democratica in quel paese. E’ una deriva antidemocratica del tutto incompatibile per un paese candidato all’ Unione europea, che deve rispettare la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo, respingendo anche la pena di morte. La Turchia non può essere considerata in questo momento un rifugio sicuro per le persone che necessitano di protezione. Per questo facciamo appello alla Commissione Europea ed al Consiglio Europeo di condannare esplicitamente la condotta del Governo Turco, prevedendo tutte le misure necessarie, compresa la sospensione del processo di adesione, se dovesse continuare questa drammatica ed inaccettabile violazione dei diritti fondamentali e dei valori politici, morali e culturali alla base dell’Unione Europea”.

Condividi