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Metalmeccanici. Bentivogli all’attivo dei delegati del Veneto : “Questo è il contratto piu’ difficile della storia della catagoria”

Pubblicato il 6 Apr, 2016

Roma, 6 aprile 2016 – Oltre 1000 i metalmeccanici di tutto il Veneto sono arrivati questa mattina al Centro congressi della Fiera di Vicenza in vista delle 4 ore di sciopero della categoria, per il rinnovo del contratto, previsto il prossimo 20 di aprile. Il Segretario Generale della Fim Cisl Marco Bentivogli aprendo l’attivo dei delegati ha dichiarato: “siamo di fronte al contratto più difficile della storia della nostra categoria- perché – spiega Bentivogli – non è mai accaduto nella storia della categoria che si rinnovasse un contratto con la deflazione, una disoccupazione che continua a galoppare e con una crisi che, al di là della propaganda di ogni governo, tiene ancora imbrigliata la vita e le sorti di centinaia di migliaia di famiglie italiane”. Il Contratto dei metalmeccanici – sottolinea il leader della Fim – “è il più grande nel settore privato in Italia, oltre 1 milione e 600 mila persone, e la loro vita è collegata alla sua buona riuscita. In questo contratto Federmeccanica e Confindustria – attacca Bentivogli – hanno sfoderato la peggiore intransigenza contro lo strumento del contratto nazionale, dimenticando che il contratto ha tenuto insieme il Paese e i lavoratori e che, anche in tempo di crisi ha tenuto le relazioni industriali sul giusto binario e ha consentito ai metalmeccanici di non scindere mai la protesta, dalla proposta e con la contrattazione difensiva, siamo riusciti a salvare, nella crisi oltre 100mila persone dai licenziamenti . Bentivogli ricorda quindi come dopo 6 mesi di trattativa Federmeccanica si sia marmorizzata sulla sua proposta: “dopo 6 mesi di negoziato e 13 incontri, il 22 dicembre Federmeccanica ha fatto una proposta ha cambiato i nomi: invece di rinnovo del contratto, lo ha chiamato “rinnovamento”.

“Ma quale rinnovamento ci può essere – domanda Bentivogli – se si tiene ferma una trattativa, per 6 mesi, su un’unica proposta, quella di Federmeccanica, marmorizzata al 22 dicembre? Per queste ragioni – dice Bentivogli – agli oltre 1000 delegati metalmeccanici veneti riuniti per l’attivo unitario Fim, Fiom, Uilm, lo sciopero è diventato un atto di necessità di fronte ad una intransigenza di Federmeccanica che sa di vecchio e d’incapacità di trovare il dialogo e una convergenza tra le parti che porti ad un buon contratto. La distanza più grande – dice il leader Fim – con Federmeccanica non è solo, come scrive qualche giornale sul salario, ma sulla struttura contrattuale che contiene delle contraddizioni non solo per i lavoratori, ma per le stesse imprese. Per Federmeccanica tutti gli incrementi sul contratto nazionale dovranno andare solo hai lavoratori che hanno in busta paga i minimi salariali, parliamo di appena il 5% dei lavoratori metalmeccanici. Questo significa – dice Bentivogli – fare un contratto valigia in mano – perché con questa proposta il 95% dei lavoratori metalmeccanici, nelle loro aziende non avranno più notizie sul contratto nazionale e quelle aziende, si sganceranno dal contratto, prima dal punto di vista salariale e dopo da quello normativo. Così – per Bentivogli – si rischia la balacanizzazione delle relazioni industriali e nessuna garanzia che il salario che si distribuisce in quelle aziende è salario legato alla produttività. Questa proposta così com’è è quindi sbagliata per i lavoratori e per le imprese. Sull’unità ritrovata tra i metalmeccanici il Segretario della Fim precisa – la vera sfida – citando il documento sulle regole sottoscritto tra Fim, Fiom Uilm – sta nel capire, che le idee diverse tra noi, sono semplicemente idee diverse, e questa – dice Bentviogli – è la vera democrazia. Dove le diversità diventano ricchezza – precisa il leader della Fim – potremo costruire una sintesi che smuova Federmeccanica – l’unità per questo sarà importante non solo per la mobilitazione del 20 aprile, che dovrà rimettere insieme la nostra gente per riconquistare il contratto, ma anche sulla proposta che sapremo far seguire, per riportare a casa un buon contratto a tutti i metalmeccanici. In conclusione il leader della Fim non manca di lanciare una sferzata al Presidente del Consiglio che in più occasioni, anche in questi giorni, ha definito il sindacato una cosa vecchia, Bentivogli – ricorda a Renzi come durante il Labor Day, Obama ha detto: “dedico questo giorno ai lavoratori americani e al sindacato che ha guardato loro le spalle nei momenti difficili” – e ai troppi che danno lezioni al sindacato, Bentivogli ricordando Giulio Regeni tra gli applausi dell’assemblea ricorda – guardino bene cosa succede nei paesi dove la democrazia comincia a venir meno. Dove non c’è democrazia – dice il leader della Fim – fa paura la capacità del sindacato di stare accanto alla gente stare accanto a loro per la democrazia per la libertà e i loro diritti”.

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