24 novembre 2018 – “C’è ancora tanta ipocrisia ed indifferenza sulla violenza alle donne. La nostra resta ancora una società “maschilista”, dove è molto complicato far rispettare la donna in tutti i contesti: sociali, lavorativi e familiari”. Lo sottolinea su Facebook la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan, alla vigilia della Giornata internazionale contro la violenza alle donne. “La violenza si annida anche nelle frustrazioni di una precarietà infinita, nel divario salariale, nell’imposizione del lavoro domenicale o dei part- time alle donne in tante aziende piccole e grandi, nel sovraccarico di lavoro domestico”, sottolinea la leader Cisl. “Si fa fatica a far passare il concetto che il lavoro rimane la prima forma di emancipazione per le donne. Mancano sgravi fiscali specifici per favorire le assunzioni di lavoratrici, soprattutto nel Sud. E non si fa abbastanza per il sostegno alla maternità ed al lavoro di cura, scarseggiano i centri di ascolto, gli asili nido e non si favorisce il telelavoro. Dovrebbe far parte dei processi educativi e della cultura civica di un paese avanzato e moderno come l’Italia, spiegare che il rispetto reciproco tra uomini e donne è il fondamento di una comunità. Questo è uno dei compiti che la scuola italiana deve assumere come una priorità, coinvolgendo in questa azione pedagogica le espressioni migliori della società. Ciascuno deve fare la sua parte” .