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Volontariato. Furlan: “Permette di fronteggiare le conseguenze della crisi economica e sociale. Va completata rapidamente riforma Terzo Settore”

Pubblicato il 5 Dic, 2018

5 dicembre  2018 – “Il volontariato rappresenta una realtà diffusa e capillare del nostro Paese, che permette di fronteggiare le conseguenze di una crisi economica e sociale che colpisce ancora duramente le comunità locali e le persone più fragili”. Lo dichiara la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, in occasione della 33’ Giornata Internazionale del volontariato. “Questo potenziale di gratuità, di solidarietà, di responsabilità, più propenso al fare che al chiedere per sé, deve vedere la politica e le istituzioni più attente nel riconoscerne il valore ed il ruolo di attore non solo per “giocare in difesa”, ma per ampliare il campo di gioco e cambiarne le regole. Valorizzare l’impegno di milioni di volontari che ‘costruiscono comunità resilienti’, significa riconoscere che la coesione sociale, la partecipazione dei corpi intermedi, l’economia del non profitto, sono elementi essenziali della produzione di valore e ricchezza del nostro Paese. Questo consente di superare l’egemonia di una economia che non riconosce la dimensione sociale dello sviluppo ed è ancora monopolizzata da Pil e Spread. Siamo di fronte ad un cambio di paradigma su cui la Cisl intende impegnarsi e su cui far crescere ancora l’alleanza tra organizzazioni sindacali ed associazioni di volontariato. La riforma del Terzo Settore, che dovrà essere rapidamente completata, offre in questo senso molte opportunità, a partire dallo sviluppo di una contrattazione collettiva che estenda le esperienze significative già in atto per sostenere e facilitare tra i lavoratori l’impegno nel volontariato, attraverso agevolazioni e flessibilità. Tutto ciò rappresenta una occasione per aprire la responsabilità sociale di impresa verso una responsabilità sociale di territorio. Solo la logica di relazioni partecipative e della corresponsabilità rendono possibile il benessere della comunità del lavoro e di quella locale”.

 

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