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Puglia. Cisl Taranto/Brindisi: Nessun posto perduto in Ilva

Pubblicato il 20 Feb, 2017

Taranto, 20 febbraio 2017. La questione Ilva costituisce grande opportunità di riscatto e di rilancio, del nostro territorio e dell’intero Mezzogiorno e sarebbe avventato criticare o, di contro, decantare una cordata interessata a rilevare il siderurgico ionico, il più grande d’Italia, appena dopo aver letto alcuni comunicati stampa. Opportuno sarebbe, invece, che si analizzasse e si esprimesse un giudizio dopo una reale quanto opportuna valutazione dei Piani industriali ed Ambientali delle due cordate concorrenti. Insomma: occorre che si giudichi fondandosi sui fatti! E i fatti sono che occorre il coinvolgimento di Istituzioni e parti sociali, che si deve conoscere il volume degli investimenti e le strategie commerciali, che occorre sapere come e quanto produrre, quali sono, soprattutto, gli impegni sull’ambientalizzazione dello stabilimento di Taranto. Su questi temi l’impostazione vertenziale della Cisl Taranto Brindisi è stata sempre molto chiara e lineare ed ha caratterizzato, negli ultimi anni, tutte le manifestazioni, anche unitarie, partecipate da migliaia e migliaia di lavoratori (diretti, dell’appalto e dell’indotto – metalmeccanici, pulizie, edilizia, mense, energia…), con la priorità dichiarata dei temi ambiente-occupazione-salute-sicurezza, vero e proprio paradigma da rispettare rigorosamente, senza alternativa alcuna. Non deve essere perduto, dunque, alcun posto di lavoro, tanto in riferimento ai dipendenti diretti, quanto ai dipendenti delle Aziende dell’appalto e dell’indotto, a fronte di un processo produttivo che non potrà essere inferiore ad 8 milioni di tonn/anno nello stabilimento di via Appia. La modernizzazione degli impianti e l’ambientalizzazione determinerà, nei fatti, una produzione maggiormente qualitativa e quantitativa rispetto ad oggi. D’altra parte, continueremo a batterci perché sia predisposto anche un Piano sanitario efficace ed appropriato, rapportato alle emergenze, alle cure e alla prevenzione sanitaria nell’intero territorio. Con riferimento alle Bonifiche, quelle avviate e le altre ancora da iniziare in modalità strutturata, rileviamo la necessità che venga impiegata più forza lavoro, al fine di rendere al più presto l’intera area industriale compiutamente sostenibile dal punto di vista ambientale, così che sia vivibile da tutti i lavoratori impegnati all’interno dello stabilimento e dai cittadini che vivono all’esterno. Non c’è più tempo da perdere. E’ indispensabile che l’iter di cessione, la tempistica di assegnazione, la transizione commissariale, non segnino ulteriori rallentamenti, in tal modo superando l’attuale periodo di incertezza, non ultima quella riferita alle attuali incomprensibili scelte aziendali legate alla produzione. Preoccupano, non poco, le vicende che si succedono nelle ultime settimane, oppure eventuali strumentalizzazioni che potrebbero determinare ulteriori ritardi ma non vogliamo nemmeno immaginare per un istante che possano vanificarsi decreti, risorse finanziarie, impegni assunti dagli ultimi Governi, dal 2012 ad oggi, e speranze di tanti lavoratori e delle loro famiglie che vivono oggi nell’incertezza assoluta del proprio futuro; pertanto, come Cisl continueremo a tenere alta l’attenzione. Questo territorio non merita affatto di essere ingannato quanto, invece, di essere rispettato e sostenuto dalla coerenza che si pretende da chi è chiamato ad operare nell’interesse industriale del territorio e del Paese!

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